Volontà - anno VIII - n.8 - 15 dicembre 1954

Troppi dicono: Fermi è i1 costruttore della bomba atomic.1. La bomba atomica è stata probabilmente la tragedia segreta della sua vita: certo egli (come tanti scienziati americani, intimamente straziati dal pensiero dei militari che s'appropriano del1e loro fatiche per cavarne arnesi di morte, e angosciati si chiedono se continuare od arrestarsi) non voleva lavorare per ]a morte. La bomba atomica è il simbolo della stupidità di questa nostra epoca. Ma si prepara il tempo in <·ui della bomba atomica si parlerà tutti con orrore, mentre l'imbrigliata fissione atomica fornirà energia che aiuterà come mai gli uomini a Jj. berarsi da1Ja fatica. E questo che Fermi ha ,·ostruito. Questo è il suo legato all'umanità di domani. Intanto, la morte di Fermi hfl. coslretto molti a soffermarsi in pensieri di avvenire. E molti si son così accorti fino a che punto sof– friamo oggi di indigestione morale. La scienza e la tecnica ci offrono utensili sempre più complessi e potenti. Abbiamo ormai docili al no– stro comando forze ben più -grandi di queJle che i miti greci pone– vano nelle mani degli dei. Eppure mai come oggi ci siamo sentiti stupidi nel profondo. Le agghiaccianti immagini della bomba atomica, o della bomba ad idrogeno, o anc11esoltanto dei missili radiocoman– dali in costruzione o deHe astronavi in progetto, ammoniscono: uomo, cbe fai? Ci si accorge che tanto è immenso ormai il dominio dell'uomo sulla natura quanto minima è Ja profondità raggiunta dall' uomo nel dominio di se stesso. Camminiamo con atti d' impero nell'universo fisico: ma l'ahro universo, il cosmo che ciascuna persona ha entro di sè, come poco ne conosciamo, come poco riusciamo a intenderne il libero ordine interiore, Je mille aperture creative, le mille inclu– sioni distruttive. Ci s' avvede delle immani possibilità cl' errore in. cui ci troviamo invischiati. E davvero il pensiero naufraga in tali ri– flessioni. Ci troviamo perfino qualche attimo atterriti clel futuro. Ci accorgiamo, in termini semplici, che J'immensità della potenza fisica di cui disponiamo ci trova impreparati ad usarne con saggezza e con amore. Qualcuno ha detto: ormai 1' opera dei secoli passati è potenzial• mente compiuta, gli uoJ_Dinih;mno definito e costituito un ordiue– della-natura. Ora è necessario avviarsi al compito dei secoli futuri: definire e costituire. un ordine.dell'uomo. 418

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