Volontà - anno VIII - n.6-7 - 15 novembre 1954

~nanle, una virgola o un'apo.strofe non è niente; ed un solo giorno non ,è slato sufficiente a pensare, a scri– vere, a pubblicare e diffondere que– .slc pagine. Se non ci si 1>rcoccupasse che del presente, se non si volesse interes– .sarsi all'avvenire, a ciò che accadrit lra un'ora, fra una tetlimana, fra un secolo, non si farebbe niente; il pescatore non andrebbe in mare, la donna di casa non preparerebbe i suoi pasti; lo scritlore non scrivereb– be il suo libro, la madre non alleve– rebbe jJ fìglio. L'importante è di non pretendere di avere un ruolo di profeta e di dit– tatore, di non volere - come Hi– tler - fondare un regime che pre– visto per miJle anni; di lottare per evitare che pesino sul domani i pre– giudizi di oggi e gli errori di ieri. ella pratica, l'individualis1a 1 per <1uanto pretenda di essere lontano dalle utopie e dai (>iani di società (u. ture, è ugualmente attrano dalle an– ticipazioni, almeno tanto quanto da.I– le evocazioni del passato e dal godi– mento di questa inafferrabile parti– da: « Conlrecouranl i,, Il A., Nn. 35-35 l,i1 Parigi, 15-7-1953. cella di tempo che si chiama pre– sente. Anche coloro che sono pilt deci– sa.mente individualisti, perchè giudi . cano che non è necessario di aspet– tare <1i avere sperimentato il falJi. mento dei tentativi ri,•oluzionari - fallimento che si può presumere dai precedenti e dalla natura umana che lo rende fa1ale - per rifugiarsi in un aueggiamento che essi posso– no bene adouare subito, anche quel– li là possono stimare tuthl\'ia che non c'è ineom1>atibili1it assoluta tra l'ideale anarchico sociale ed il rea– lismo degli individualis1i. Riassumendo, anche se è \'ano cer– care di fare la sintesi dei principi, riducendo le antinomie in c<1nazioni e cercando di risolverle nello stesso modo d'un problema algebrfoo, de– ,,'esscre pil, (acile e più fruttuoso (are la conciliazione tra gli uomini, poichè ciò che si oppone in ap1>a• renza, si coin1>lcta nella reahà. PIERRE V ALENTJN BERTHIEa OPERAZIONE TRIESTE Tricslc è dinuo,•o ti: i1aliana • - cioè inclu!11 Ira la genie so1to1i,o1111 al comando dei poli1ici di Ro111a.Si de,'e dunque sperare che abbia J>erdu1a gran parte ddla &Ull eonsi• i-lcnia una delle regioni con cui ccrli ectlori 1>0li1i<:italiani e tlovcni 11limcntano gli iilcriami n1tionalis1iei. Vedremo ora 1e i politici al J>Oteredi Roma e di Belgrado riu~iranno a meneui d'accordo J>er fare almeno del porlo di Tric11e un porto franco, punto di libero incro• do per gli K:1n1bi tra i prodoui del lavoro dcll'lta1ia della Jugoilavi:i dell'Aus1ri11 del– l'l,;ngheria (e map;ari de.ll11S,,iu.era, llella Germania, della Ceco11lovacchi:1e d. altri/. L'idea di dor vita nella zona di conrluenu di 1. :1.li 1•ae1iad un Territorio veramente a111ono1110, svanila pcrchè ognuno degli Stati in1creuati voleva che l'autonomia si tradu– ceuc in ,,r.uica ncll'asscn,imcn10 a &è; ai realincril co&ì almeno ,ut terreno economico. (Ed è ancor più augurabile in quanto 11e11za .il porlo franco Trie11e * italiana • saril cond1mna1a alla par.:1.lisiprogressiva: Ori flnalmenle i provvedime11ti-muchcr1111i del fo. teismo non ton più possibili, e 1a realta ai vede com'è ..•). 400

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