Volontà - anno VIII - n.6-7 - 15 novembre 1954

L'ANARCHISMO IN PRATICA E' ESATTO in teoria, mu non in 1,ratica "· Quesla è forse l'opi– nione pilt comune circa l'anarchismo e, inutile a dirsi, viene espressa da persone che non sanno quasi nieute della teoria anarchica. Coloro che danno importanza alle teorie, co– munque, sono notevolmente pochi e spcciahucnte in questo paese una teoria ,•iene enunciata in relazione a <1t111lchevisibile e tangibile applica. zione. Poichè non vi è una societii anttr• chica e gli an:archici sono così pochi, cosi differenti l'uno daH'altro, e spes– so hanno caratteristiche comuni con 11ersone di credenze diverse e di di– verso tipo psicologico, per cui la fe– de non è che di import:mza seconda– ria, la generale mancanza di interes– se per l'anarchismo e la conoscenza vaga di esso, sono pili che giuslifi– cnte. Un Cristiano può essere Cristiano sollo qualsiasi regime ed in ogni pro• ressione. Questa universalità può es– sere cousjderata come indice tli su– periorità, o come punto debole, da cri1icare, ma è ad essa, in gran 1>ar- 1c, che il Cristianesimo deve la sua for1.a e la sua sopravvh'enza. Un Cri. stiano può tracciare una nella distin– zione tra <1uanto gli si domanda nel. la Chiesa militante e nella Chiesa trionfante. Ugualmente facile è per un Conmnislu conoscere i suoi doveri in un regime capitalis1ico, ma per un anarchico 11011 vi è mezzo di trar 3i8 partito da alcuno dei due mondi. E– gli non ha autorità che lo guidi, che premi la sue virti1 e J>erdoni i suoi peccati. Ogni cornpromesso rimane completamente sotto la sua respon– sabilità ed alrneno che egli non si e• sponga alla persecuzione pili illimi– tata, la sua coscienza non avrà mai riposo. li com1>romesso è una necessilà <1uotidlana per l'unurchico in genere. Se così non fosse la sua posizione in una societì1 anarchica sarebbe di ri– gida ostilità e non lascerebbe adito ud alcunchè di positivo. Essere anar– chico significherebbe fare della pro– pria vita un inferno, una scelta difli– cilmente benefica o razionale. E co– sì non vi è esempio vivente del per– fetto anarchico. t anche ,•ero che non vi è neppure quello del perfotto Crisliano, ma <1ues10fatto è un ek– menlo contro, anzichè in fovore, del– l'anarchismo. Tra due tend.cnze ver– so la perfozione e due effettive im- 1>erfczioni la scelta diwnta di nes– suna importanza. L'anarchico puo es_.~re pili eroico, ma per ciò è meno umano, pii1 aperto all'orgoglio e al– la decadenza. L'uomo nasce anarchico. Non ap– pena è capace di usare mcz1.i di e– sr>ressione 1olta contro ogni «no» che ,,iene dall'11utoriti1 esterna ed è istintivamente disobl>edicnte. Ma 1"'· gli non rispclla naturalmente la Ji– berlà altrui, almeno quando la libcr-

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