Volontà - anno VIII - n.6-7 - 15 novembre 1954

1y » per denotare l'assenza di restri– ;,doni, e « freedom » per denotare Je qualità positive dieJla socialità re. @ponsabile ccc. Secondo queste defi. nizioni, la nostra ipotesi è che, sen– za u: Freedom >l la « Liberty >, può durare solo a prezzo delJa rigidità so. ciale, come nelle società vrimitive meno autoritarie. Per l'Uomo deJ– l'Oecidente, cou la sua vasta provvi– sta di conoscenze e tradizioni d.i « cu– riosità ))' una tale scelta, anche se fosse desiderabile, è difficilmente possibile). Nella conquista della libertà, la volontà conscia della libertà non è ovviamente il solo fattore - ma è iJ fottore essenziale. Quando la gente incomincia a 1>erdere la fede nel vec– ch io ordfoamento e sopraggiunge una rivoluzione, le istituzioni comunali– si iche democratiche invariabilmente sorgono per adempiere alle funzioni delle istituzioni cadute. Ed in ogni temPo il lavoro degli anarchici con– siste nel mostrare nlla gente come possa estendere la propria liherti1 - pcrchè se essa non lo Ca, l'autorità rapidamente si ricostituisce. I pensatori rivoluzionari hanno fatto e rifatto l'errore di credere che una rivoluzione può essere salvata ~ essi conquistano il potere, cd. im– pongono le istituzioni « giusle ». Ma nessuna isliluzione può complelart' la ri,•oluzione, se non è liberamente S<'Cha dal popolo. TIprogresso verso la libertà consi– ~•e nel risveglinre il desiderio della lihcrtlt nellé'- masse apatiche. Esso consislc nel resislere ttnche lllle is1i. l11:io11irivo/11;io,wrie e ,ie./lo scttlzar. /,,. quando esse non rappresentano ancora la libera azione del popolo. 3i6 Questa idea è ditficile; anche teori– camente essa ci consente di capire 1>erchè tutte le rivoluzioni sono fini– te così male~ e perchè u.na rivoluzio– ,w sia desiderabile soltanto se può comlurre verso ltt libertà. La gente che è stata J>rivata di padroni, ma che non ha il desiderio di essere li– bera, non ha mai avuto difficoltà nel trovare nuovi padroni. 8. • 11 lenlo progreuo dell'Anarchismo Noi abbiamo così certamente la– scialo la « realtà )l molto indietro - e benchè non sia di moda, non è una cattiva cosa. Tuttavia noi possiamo agire solo nel presente. Per raggiun– gere la libertà, il « popolo » deve desiderarla e volerla; mentre noi sappiamo perfettamente che il popo• lo non ha ;finora la piì1 lie,•e inclina– zione a farlo. Il fatto che alcuni sia– no umani, o proletari od intellettua– li, non dà nessun impulso automati. co verso la liberti,. È bello parlare del « desiderio universale di essere libero » - ma questo significa sol– tanlo che « la gente non ama d.i sen– tirsi OJ>pressa e JiJnilala »; ciò non 1mò ccrl:unente significare che essa desideri fare del.le scelte cd esercitare le resJ)onsabilità di uomini liberi. Essere liberi - non soltanto sfuggire all'o1,pressfone - costituisce una po. lenzfalità dell'uomo, la condizione, noi 1>ensiamo, della oobiltì, dell'uo. mo; non data ma solo g:uad..agnata. L'idea anarchica della Jibertà è molto seria; essa implica un concetto della vita che la gente non ha anco. ra. E' 1>erciò che noi non possiamo - non dobbiamo - portare in giro i nostri prodolli ideologici alla ma– niera dei p~rl ili politici o dei riven-

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