Volontà - anno VIII - n.4 - 15 agosto 1954

Denudare le volontà di comando che le idrologie chiuse o hanno in sè all'origine o necessariamente generano lungo la via. Mostrare somma nell'oggi la victìz creatrice della disubbidienza, della resistenza ai capi ai ,,adroni, anche ai maestri che han l'animo o di capo o di padrone. Riseminare nei terreni gelatinosi della &ocietà presente l'idea-volontì1 Jella mia/tua persona. non l'al-tratta J>ersona fotta motivo di un allro ismo ideologico ma le persone reali con la loro statura reale, il cosmico bene– male che ognuna d'ess<' porta con la sna vita nel mondo, la moltepJiciti, n<'cessaria. le diversità indispensabili che occorre dinuovo !lver <'Oraggio di coltivare (bambino/adulto, uomo/donna, giovane/anziano, e somma di tutte mc/te). Agitare dinuovo l::i certezza che non si costruisce libertà con mezzi il– libertari. Diffidare delle ide,i costituite, delle organizzazioni coslituitc, di tutto ciò che pretende una sua validità anteriore alla mia/tua Iibertà di accettarlo o rifiutarlo oggi o in a,,venire. Parallelamente, riseminare l'idea-volonlà della libertà che è effettiva per mc ·quando è anche ciel mio prossimo, che per lutti è creativa quando s'anima di gioia. Quantr mai idee che sono caratteristiche dcll'at1eggiamen10 anarchi,·o. che non le puè, far pro1)rio fino in fondo in buona fede nè un liberale nè un !!oci:distu. N~ll:1 luce di tali iclce (ecco il (<sale,,, ceco il e( lievito)>) chiaro riiiuJ. ta 1mr~ il nostro al!eggiamcnto ,•erso la guerra. Chi osa negare che nessuno di noi può veramente 1c tenersi fuori ,, della guerra, c1Lmn,1'essa in,~ndia b comunitit in cui viviamo? Facciamo noslro l'a\'\'Crlimento di MTB: 1< bisognfl star alt.enti nel dirt> i~ rifiuto; si può illudersi di rifiutare molto pii, di quel che, in vero, ci riesce >1. L'o1,eraio esonerato che fabbrica o cannoni o carne in scalola o lampn– dine el<'Uriehc o vagoui ferroviari (po1rebhe dirsi qualunqttl' cosu) lavora per la ~uerra. L'ingegnere che progetta una locomotiva o una nave mer– cantile, o l'altro chf' la locomotiva e la nave appronta all'uso, lavorano per b. guerra. Il giornalista che cura la slampa delle notizie lavcra per la guerra. li maestro l'assistente sociale l'inferminc che curano di mantenere cffi. cienti le macchine fisiologiche e psicologiche di chi non va al fronte, an– ch'essi Ja"orano per la guerra. La guerra è un male della stessa specie del diluvio o del terremoto: nessuno può in verità sottrarvisi. Lavora per la :tnerra chiull(1ue in compiti « civili >1 opera perchè re• sti integra la struttura sociale di cui la guerra s'alimenta. Ma tra l'illusione di sottrarsi integralmente alla guerra, e la volontà de– liberat:.1 ,li partecipan•i in modi diretti con l'uccidere o il far uccidere, ,··i· uno spazio immenso. Ed in que5to spazio si situano sia gli « obbiettori di 216

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