Volontà - anno VIII - n.4 - 15 agosto 1954

mt·ulre ~ul piano dei rapporti sociali - in1n11niani - la storia (di. cui si fa <blruzionc in sede di religione e di moru/(') ~gue un moto che ha leggi moili ritmo e ,·clooità suoi propri e vu innnnzi, unche se lentamente - ,;,11I 1,iano degli stnti, al di Fuori dclln cui 1111cla ha luogo la urnggiorauza (lt•i fulti IHIHllli, i 1110\'-ÌlllCIIIÌ sono di,('hi, ~composti inter:11ucntc urbi. trnri talora ~(\'aggi, SflC:,SOc~alla• mente f'Ontrari alla direzione c·hc si ddinc:1 e-111 piano sociale. Cosi la M!mpre maggiore inco11trol- l:1biliti1 della macchina stntalc. scm– . prt• mf'glio congegnata automatizzata t•f'111rnliu.a1a, mn anche scm1>re pii1 C"SflO'ìlll nllu mercè del 1>rimo :wver1- 111riero o del primo gruppo 1,olitico o fimmziario che voglia imrwdronirsc– m• - mentre la società (sia nel cam– po a1111ninistrati,•o che in quello tec– nico) 1 ..ru1,, 11lladecentralizzazione al <·ontrollo diretto all'eUìcienza indi– , idu:11 ... Co~ l'evidente arhitrarietì1 1 dei motivi di guerra, incommensu. rahili con l'uomo normale; e J'c. ~,mie astrnzione dalle 11ect"ssiti1dei concreli ra1>porti sociali che indica– no sin il non-senso delle 1u:a1iche de– mocrutiche che la fo11d:11nen1alospe– rNftrnzione su cui regge il debito pubblico, J>er il pagamento dei cui 1 Oall"opustolo • Ai ,olclmi •: « Quan. do in un'oileria due ubriachi 11i banono 1,er una que1i1one di vino, io non ,,oj.SOgiudi. care: l'origine dei loro C3tlivi atti non ha alcun rapporlo con J■ giu11teu1 <li una tau. H, ma è ne.1 bisogno di be.re del vino, invere di lavorare o di riposarsi: l'OIÌ di due belligeranti». 2 O11crazione che appnr1ie.ne a quelli che i bilanci 11atali dei paesi anglo-~.::iuoni chia• mano, eon eufemismo neutro, 11: Trand'er 1i:1yme1111 •· Cfr. il diario, in data 28,l-190k « I popoli europei hanno 133 1niliardi di .208 intcre'-.::i ,.i 1•rcndc da 11111~ - ,~ i 1,il1 sono prolctariuto - 1,er d11re a pochi. che già hanno. 2 Come è già stato fotto rilevare. i I 11ensicro pedagogico di T., vicino e parallelo al suo pragmn1iau10 - e la .::un :tllivit:1, poichC qui egli si scon– trò piì1 ,,ohe ('011l"i111111cdia1u op1•0- siziouc dello staio, cioè con lu poli– zia:a - C 111110 llcrmculo di esigenze che .::0110 cffc11iv11111cn1c libertarie e ( in <1uesto carn1•0 è lecito 11.::.arc la p11rolu) ri,•oluzionarie. Partendo dal c·o11cct10di cultura ('Ome «libero r;tp• porto degli uomini• e d::ill:i sua fi. ducia nella capaciti, di ::rnto-orgauiz . z:1zio11e,lf'lla vita, egli fo ,lella scuo. la un centro di c.::pericnz:1 ,wlonomo. so11ra110 al monopolio s1n1;dc 1 'in ar– monico ra1•porto con i m:iggiori in– teressati dall'eslcrno, i S"nitori. e con l',uubieute pii1 pro.::simo: il vil– laggio, le sue esigenze economico– produttive e le sue possibilitl1 finan– ziarie. Fondato sulln libera coo1>era– zione dell'insegnante e <legli allievi e degli allie,•i lrn di loro, l'insegna– mento è discorso conlatto indicazio– ne tliretta, senz11 alcun mi'toclo pre– fiisso e con l'impiego di lulli j me– todi secondo esperienza, pur<'hi• co. modi nll'allievo non al maestro. È SU• scitamento d'interesse spontaneo e in dehi1i. Chi deve a chi deve? I poveri. i bvoratori, ai ricchi. ai detentori di rendi1a. Forse un giorno &ari dh•cr11amcn1e,ma si• nora gli in1erell!li dei ,M.iti ~ono pagali ,bU'oiwraio ,·hr ln'Ora: rice,·ono>qu,.,sti de. hi1i i ricd1i posseuori di 1i1oli•· J Da rilevar!i quc110 a11pu11to, 1111 dia• rio, in da1a J.6.]903: « ogni .::iulorità sente 11er is1into che esiste 1010 gruie alla igno– r:1nza del po11olo,e perciò i11intivamente e giustamente ha pauru della i11ru2ione e la odia (...). Finge di 1>roteggerla, la prende nelle 11roprillmani e Ja deforma •·

RkJQdWJsaXNoZXIy