Volontà - anno VIII - n.2 - 1 giugno 1954

A N T o L o G 1 A ANTIGONE Q UASI duemila cinquecent'anni fa, si scrivevano in Grecia poemi molto helH. Essi non sono quasi più Jetti, se non da gente che si spiecializza in questo studio, ed è un gran danno. Perchè quegli antichi poemi sono tal. mente umani che sono ancora molto vicini a noi e possono intere:1sare tutti. Sarebbero ancora più commoventi per gli uomini comuni, che sanno cosa. significa lottare e soffrire, che per la gente che ha trascorso la sua vita tra quattro muri d'una biblioteca. Sofocle è uno dei più grandi tra questi antichi poeti. Ha scritto opere di teatro, drammi e commedie; conosciamo di lui solo alcuni drammi. In ognuno dei suoi drammi, il personaggio principale è un essere coraggioso, e fiero che lotta da solo contro una situazione intoUerabilmente dolorosa; egli si piega sotto il peso della solitudine, della miseria, deU:mniliazione., dell'ingiustizia; a momenti il suo coraggio si spezza; ma tiene duro e noo si lascia mai degradare dalla sventu.ra. Così questi drammi, benchè dolorosi, non lasciano mai una impressione di tristezza. Se ne conserva piuttosto una impressione di serelUtà. Anl'igone è il titolo di uno di questi drammi. Il soggetto del dramma, è la storia di un essere umano che, da solo, senza alcun aiuto, si mette contro iJ suo paese, contro le leggi de] suo paese, contro il capo dello Stato, e che s'intende è ,presto messo a morte. Questo accade in una \..Ìttà greca detta Tebe. Due frateJli, dopo Ja morte del Joro padre, vi si sono disputati il trono; uno d'essi è rit1scito ad esiliare J'altro ed è diventato re. L'esiliato ha trovato appoggi all'estero; è tornato ad attaccare ]a sua città natale, alla testa d'un esercito straniero, nella spe. ranza di riprendere il potere. C'è stata bauaglia, gli stranieri sono stati messi in fuga; ma i due fratelli si sono incontrati sul campo e si sono uccisi l'un l'altro. Il loro zio diviene re. Egli decide che i due cadaveri non siano trattati allo stesso modo. Uno dei fratelli è morto J>er dilendere la patria; il suo corpo sarà seppellito con tutti gli onori che gli convengono. L'altro è morto combauendo iJ proprio •paese; il suo corpo sarà abbandonato in terra la. sciato in pasto alle bestie e ai corvi. Bisogna sapere che, nello spirito dei greci, non esisteva J>eggior disgrazia nè peggiore umiliazione che d'essere trattati a questo modo dopo ]a morte. Il re fa conoscere la sua decisione ai 121

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