Volontà - anno VIII - n.1 - 1 maggio 1954

e d"llalia} per sc111ire la nud11 verilà del ~uo ammo11imcn10. Esis1e veramente, lo tappiamo tutti, una giovenlù inquieta e torbida che porla nel– l'anima le più doloroae cicatrici lasciateci dall'ultima guerra. Essa senle l'incubo del. la prouima. Come può ques1a gioventù guardare fiduciosa il futuro e costruirselo giorno 1>ergiorno con il proprio lavoro ae sa di C§8ere in balia di forze tanto &lupi. dc. incontroHate e mostruose? I cinque giovani che Cayane ci presenta nel suo raccon1O, sono bravi ragazzi, aoli• dali Ira di loro, buoni e chiari. t oomnw– vente vedere come es.si menono in comu– ne lullo ciò che 1>0sseggonoper l'impresa decisa, e tuttavia rifiutino l'anello della ragazza, ricordo della mamma morta, Ed è commovente· questa ragazza davanti ai giu– dici, <1uando vuole per sè la stessa sorte dei suoi com1>agni. E c'è grandezza nel– l'amore di un ahro dei ragazzi verso èli lei. amore che egli osa rivelare appena nel momcn1O tragico in cui sta per comin– darc i suoi tanti anni di carcere. Non c'è la storia solita dei « giovani cor– rotti J) desiinali in anticipo dal regista ad una triste fine. t la storia di giovani bra– vi-figlioli che diventano a criminali» nel conceuo della reroce societù difesa dai giu– dici e dai carcerieri, pcrchè vi sono por– tati dagli altri, tlai loro genitori e da noi tulli. Il merito di Cayalle è ancora una volta in questo realistico imposlare 1a sua pole– mica 1111piano tlei fotti quotidiani, non su quello delle leggi e della morale che prelendono di giudicare e castigare ma, nulla fanno per aiutare i giovani ad affron– tar'e oon serenità la vita eociale. V'è an– t'Ora una volta in ques1O film la tenace ri– cerca di una « responsabilità 1ociale :o: ten. tativo ancora di rar pensare, perchè rivj– vano quei valori morali che riattivandosi in ciascuno di noi, soli possono salvarci dalla barbarie in cui stiamo inabissandoci. Al ,olito belle fotogra6c con qualche 1lureu:a. E buoni attori assai impegnati. Ed una regia estremamente intelligente ed ap– pauionata. B. 62 ALBERTO LllffUADA La &plaggla Una prostituta vuol pauare al mare la sua quindicina di riposo, tenendo con sè la sua hambina che ,11 in un convento di monache il resto dell'anno. Arriva con lei in un paesino di bagni della Riviera, e 1ro• vando tuni gli alberghi minori al completo è costretta a scendere all'albergo principa– le. Qui essa 1rova il solito mondo di gente ricca e sfacce111latadei • soggiorni al ma• re»: mariti che 1radiscono le mogli, mogli che fanno ahre11ant<1,un calderone torbi– do ili donne, ragazze e spoHte che trovano facilmente un amanle e che, nel solito con– torno csistcnziali11a, si dann<1alJe più sva– riate stravaganze. Anna Maria, che vuol vivere quel giorni solo per la sua bambina, rifiuta la corte lici ~oli1i don Giovanni e perciò è creduta da 1ut1i una donna veramente virtuosa, fin, chè l'arri\'o ina&J)Cllato di uno dei suoi dienti. che la riconosce, fa scoppiare fo scandalo. In poco tcm1>Otulli aanno chi è Anna l\Iarìa; gli adulti la respingono, i pie. ooli fanno il vuo1Oallorno alla sua bambi. na. Eua cerca di reagire ali' ostracismo chie1lendo l'aiuto del giovane 1indaco-di- 11i11is1ra, per lrovarc un lavoro onesto che le J)ermetta di ricominciare da capo la 11ua esistenza, vicino alla sua bambina. Ed il 11inducogeneroso che aveva incominciato ad aiutarla, oon1inua anche quando ne cono• sce la lriste professione. Ma in un am– biente in cui tulli da dilettanti si prosti- 1uìscono, dietro gli usci chiusi, con l'ani– ma e con il cOrJ>O,non è tollerabile una donna che la vita ha condotto a divenire 11roreuionista della prosti1uzione. La « gen. 1e per bene• fa muro contro di lei. Anche SYanisce la promcS!O di lavoro che il sin– daco aYeva avuta. Ecco però ii Buono che arriva a togliere Anna Maria da 111111 situazione così dolo– rosa e senza uscila. t un miaterioso vec– chio miliardario che, cinico e aprenante, è tullavia ricercato, riverito ed adulato, perchè ha quattrini. Egli porge il braccio ud Anna Maria, quand'ella viene cacdala

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