Volontà - anno VIII - n.1 - 1 maggio 1954

guerra civile ed oggi vi sono in Israe– le pili di 200.000 persone, le quali vivono in simili colonie ». « Da noi i contadini non sono co– stretti al eolleuivismo, - prosegui il segretario del Glavni Zadruzni Sa– vez. « Le nostre zadrughe sono basa– te sulla volontarietà. Da questo di– pende anche Ja grande differenza nella loro costituzione, eificacia e funzionamento. L'entrata e l'uscita dalle zaclrughe è completamente Ji. bera ». « Quindi lo stato non si immischia affatto nelle questioni interne delle zadrughe? Loro non hanno alcuna costrizione di tipo colcoziano come in Russia? ». « No, lei si potrà convincere di <1uesto in campagna. Lo stato sostie– ne le cooperative agricole. Noi abbia– mo emanato leggi J>er l'incremento del sistema cooperativistico, edifica– to scuole di agraria, creato banche per crediti agrari a basso interesse etc. Pure non viene esercitata pres– sione dall'alto in alcun modo. Persi– no la vroprielà agricola viene garan- (can,inuo) tita per legge ai contadini. li conta– dino può affittare tulio il suo campo o una parte alJa cooperativa, nella quale egli entra e dopo tre anni di– sdire l'a(fino. Egli può anche cede– re completamente il suo terreno al– la cooperativa, di cui vuole diventa– re membro. Egli può lavorare giorni delerminati per la zadrug:u durante la settimana e negli altri giorni ac– cudire ai propri terreni. li contadi– no entra con una parte del proprio terreno nella zadruga. Egli consen·a per lo piì1 un ettaro Ji terreno per sè, che egli lavora per conto suo. E. gli lia una propria casa ed il proprio bestiame, maiali, poli ed anche una nmcca da latte nella stalla. I cavalli sono da lui affidati per lo più alla cooperativa. Questa combinazione di economia privata e cooperativistica è- Crecruente presso di noi in campa– gna. Ciò che il contadino abbisogna per uso suo personale lo ottiene nel suo campo, i.I terreno più esteso in• vece viene coltivato in cooperativa. A. 5oUClll' MORTE DEL POETA t morto • 'apoli Edoardo Nfrolardi, 1uptu1ite della schiera dei poeti che hanno alimentata iuli• line dell'Ollocento la fioritura della canzone napoletana, autentica mu– sica.di -popolo. Egli ha seguitato in tutto il ,uo tempo a « poe_la.re », mentre guad1gna.u il pane per aè ed i 1uoi con un modello lnoro d'impiegato. E sua è • Voce 'e Notte». ac·rina per la donna che fu poi la compagna di tuna la sua vita, che re!la, e crediamo resterà, tra le più alte eaprenioni d'amore di tulli i 1empi. Ecco, uluto al poeta che paua, pochi verai, l'elogio della vita foborio1a e llacilìca: 11••• si sopisse comme / doce e quiern è '11 11i111 I 'n c1m11H•Bn11 ... n'ocldore / .suttile cn s"allarg(I e ca .se perde / /1'C 0 qmm10 è llo11g(I 110 campagt111 ir1 fiore / nQ sleM vercle • .e cienre tinte 'e i,-erde••• ». 45

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