Volontà - anno VII - n.12 - 15 marzo 1954

oon tutti lodevoli. Mariani invece ci ha d110 usai più d'un umplice racconto auto• biografio. Egli s'è propoillo, è ben chiaro, una 10111 di ripensamento della sua vila, ha ,,oluto riesaminare il suo passato, rivi• vere le sue esperienze, trarre aiuto per &è, per continuare meglio nella ripresa del camniino che ai è tracciato. Da qui viene la giustificazione del titolo, che non è u memorie di un terrorista» ma ti memorie di un ex,terrori11a ». Poichè egli, dal quadro sincero e limpido della propria esperienza, si è sentito portato a rifiutare per l'avvenire l'azione terrori11ica. Non la rinnega come momento del suo pa11ato per. chè essa è staia da lui compiuta con animo puro, con intenti generosi, ed aveva come posta la sua stessa vita. Ma si rende conto dell'errore di valutu:ione che vi era conte– nuto, dcll'arhitrio e dcUa violenza che essa metteva iu 11110 contro l'arbitrio e la vio– lenza, e .si tlice con grantlc roraggio e chia– rezza: no. A questo proposito, qualcuno ha pronun• ciato tra noi la parola u rinunciatario ». Brutta porola di per sè, qu1:1ndo è indiriz– zata verso un compagno che ha ripreso il suo posto nella lotta &0cialc, dopo 25 anni di ergastolo, con immu1ata energia e fede. E nel caso di Mariani proprio non corri• spondente alla verità pcrchè, se oggi Ma– riani condanna l'atto individuale cieco che può fare vittime innoccn1i, però non mi• ,conosce • ... nel terrori,mo una neceuità rivoluzionaria, .. » e u non intendo con qtre• lto concludere cl1e la pratica ritJolu::ionarUJ non debba più euere la noura d, 'vi.sa ... 2', Soltanto, u ••. alla luce della mia rinMvata co,cienza ritengo che l'idea rivolu::ionaria, quale deliberato di un'alta co.sciema socia• le, non poua nè debba esulare dai princi• pi che l'evoluzione, il progreuo e i'l sen• 1imento di ,olidarietà generano quali impe– ratirJicategorici per il regolame,uo tki rap– porti interum.ani » (pag. 177): ancora una voha consia1aziooe della indispensabile con. gruità tra i fini proclami ed i mezzi uaati. t una veri1à lapalis3Dtiana che non si se. mina amore con la violenza e che, e11endo forze motrici dell'an:1rchismo l'amore e la solidarietà, compito degli anarchici è di respingere la violenza quanto più è possi– bile ed ac«uarla solo come una dolorosa necessità. Se l\lariani 11cr 1imore di inconlrare Je cri1iehc di chi è rimasto ammiratore (am• mir:uore inerte) dell'ano terroris1ico, avea• se taciu1a questa sua confeuione sarebbe venuto meno a se stesso, aUa verità che è la sua fondamentale ragione di vi1a. (Dopo di che, malinconico commento fi. nalc, si può anche constatare che un uo• mo come Mariani, oggi, non rieste a ri– trovare un l8''0ro con cui assicurare il pa– ne quotidiano a sè cd alla aua compagna: saggio anche troppo espressivo della eon– dizione &0ciale in cui ci troviamo, tra tanto bauagliare di grandi capi e di grosse P•· role). C. B. SEGNALAZIONI Srn:,;u HooK li materialismo dialettico come 6losofia di Smo Auociazione per la libertà delta cultura, Piazza Accademia di San Luca, 75, pag. 31, Roma, opuscolo n. 16, Si tratta di una relarione letta da Sid. ney Hook, pro/euore di {ilo&ofi,apre&so la « Ne1v York Univer&ity » al Convegno « Li• bertà della Scienza » tenuto ad Amburgo nei giorni 23-26 luglio 1953, per iniziativa del Congreuo internazionale pe,r la libertà 674 rlella Cultura e il suo titolo ne mostra chiaramente l'inten::ione, cl1e è di seguire l'involu::ione del materialiJmo da atteggia– mento /ilo,ofico a Jtrumenio di giwti/ i.ca• :::ione e con.serva:::1'one di potere politico. I. GtROL,\:\10 BELLAVISTA L'articolo 103 e i Codici l\fili1ari N. 17 della coJlezione di cui sopra, pagg, 38. E' una messa in chiaro clell'assurdo pe,r cui i nO$lrigovernanti vogliono co,ui<lerare

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