Volontà - anno VII - n.12 - 15 marzo 1954

Non è il diritt.o che si conquista con le armi in mano, ma il privilegio. Non è la libertà che nasce sui carnai di guerra, nw la schitwitù militare. unittr a ciò che il mest.iere di frequentare la morte può avere di vistoso d di grmrdioso. Non dico che la guerm non sia l'affermazione Ji alt.e virtù, ma essa è la dimost.razio,w più vana della dignità ,lell'uomo, e l'impiego più sterile del coraggio. Il combattiment.o, in tutte le civiltà (/egne di <1uesr.o nome, è int.eriore. Questo combat.timento suppone un vi,~t.oed un vincitore, un sot.to- uomo ed un super-uomo: <1uestidue avversari li portiamo in noi e la loro lotta è la nosrm vita. Ma sul piano interi,ulividuale, come l'ha proclamttto Proudhon, il coutratlo deve sostituire il com~attimento. Ed il contratto giusto non am– mellc dei vinti, non porta dietro di sè la vendetta: è b<lsato sull' eguu– glianza, mentre il combattimento suppone e ricerca il potere dell'uno sul– l'altro. Certamente, il combattimento non scomparirà dalla vita sociale; ma bisogna che sia circondai.O di tanti elementi contrattuali (la diventare es• senzialmente uri' occusio11e degna di rispet.tare la parola data, e ,li andare al ,li là delle st.esse regole dell' orwre, ubbidendo a quelle della più deli– cat.a generosità. Il c0<.licemoderno del duello conosceva lt, maggior parw di questi r<tf· finanumti. Forse è f>er<111esto che il duello non è più di moda nella nostra epoca di guerra totale in cui tutti i mezzi sono buoni, i,i cui la mischia dei popoli. lw sostituito la prova "in campo chiuso ,/egli eserciti. No, non è possibile uscire dall'abisso in cui siamo per mezzo di u,w 1merrn, q1wlsiasi forma ess<i possa assumere. JEAN CELLO PAROLE NUOVE Swmw prendendo pie,le nell'uJO alcut1e C$pre$$iOniauai felicemente rle$Criuive (li Jaui $OCinlitipici riel no$lro tempo. Eccone ,wa: l'::ria frina. J. ·m110re 11arene $ia E. Roui: e $ignifìca ,Juelle co.se fls.sr, i difficili di cui f>arlnnocon tanta grai;itù i. grandi t( compe,etlli ». e cl1e 5e si guurtlr1110 bene ,la vicino ci .si flCCOrge cl1e non $On nulla, parave11ti di parole per coprire o v1wU i.ntel– leuuali o (ciò cl,e è più fre,1uen1e) 1,ieni fi11an::iari .•, U,1'a(tra: il so1tobosco.Non sappiamo cl,i l'abbfo U$Ulaper primo. Vuol indicare, piuore.scamente, elle v'è 11e/lo Stllto - a.ssimilrito ad una terra 1,·t1riamentecoltivata - an– che bo.scl1i intricali come cr1iello delle amrie burocrazie, in cui' però la parte ,,cggiore 11011 è visibile, sta nel « souobo.sco » tiella funs11fo cli provi;e,limenti presi per circofore. di co,1ceuioni ,fote per favore. <li arraffa•W•clitN1rraffo•anc/1'io cl1e co.stiWi.sce la ma11giatuia ptmicolarc di molti gro.s.si burocrali, 644

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