Volontà - anno VII - n.11 - 10 gennaio 1954

per noi valeva come dimostrazione collaterale di ciò che avevamo espres– so nelle proposizioni precedenti. Quasi tutti vi hanno voluto vedere la difesa di A e B (e sopratutto di B) mentre ripetiamo - e nessuno può mcllere in dubbfo questa nostra af– fermazione - che esulava dalle no– stre intenzioni I qualsiasi diCesa di :,,. narchici che avevano votato (i quaJi tra parentesi non hanno ccrtament ·· bi~ogno deUe nostre difese per gin– stificnre il loro atto). Altri ci ha rim1>roverato di rin– vangare un problema che ha avuto Ja lf"mpo una soluzione definitiva e vede, ne] fauo della nostra discus– si,mc su tale argomento, una nostra incertezza interiore sull'efficacia del– l'astensionismo anarchico. Anche a <1uestjcritici diebmo: noi siamo piìt che mai convinti che un anarchico non può partecipare a nessuna vo– tazione in cui vi sia una delega di 1>otere e ei pare di averlo sufficien– trmcntC. dimostrato astenendoci sem- 1>rcdn tutte ]e elezioni che da pri– ma1 durante e dopo il fascismo ci sono state in Italia e facendo la no– stra 1Mrte, nel modo che credevamo migliore, per persuadere gli altri a non votare. Ma se noi anarchici non abbiamo ancora saputo trovare, in questo tem– po difficile per tutti, azioni concrete da contrnp(>orre all'azione del vota– re, non bisogna per questo che ci did1iariamo sodis[atti del nostro a– slf'nsionismo e che troviamo che esso è producente. Secondo noi è indi– s1>cnsabifo e doveroso, cercare di riempire <1uelvuoto e uscire da quel– lo che 1mò sembrare inerzia, o nel migliore dei casi atteggiamento ne~ gativo, e fare tutto i] possibile per inserirci nella lolla sociale in questi tempi che vedono i politicanti di tuui i colori commettere a danno del popolo la pili grande frode. Ripetere in occasione di. ogni con– suhazione elettorale )e ragioni del nostro astensionismo - formulate così bene da tutti i pensatori anarcJij. ci e rivelatesi così vere dopo le de– generazioni ed i mali del J>ar]amcn– tarismo - non è per noi ancora suf. ficientc. I ragionamenti più belli e pii1 convfocenti rimarrAnno sempre lettera moria se ciascuno non li va– Jodzza attraverso l'esperienza pro– µria. E purtroppo questa veritil la- 1.:tlissiana è conformata dal numero sempre stragrande della gente che va alle urne in occasione delle elezioni. lUfìne, un'ultima riflessione ci sug– geriscono i nostri corrispondenti, i quali in vari modi dicono: ehi ha volalo non è più anarchico. Noi non jlossiamo pronunciare condanne ed t>Sclusioni verso gli anarchici che si ri:carouo alle urne, sopratutto quan– do si tratta di militanti che tlimo– Mrano in pratica di non volere allon- 1anarsi da noi. Chi è rimasto e ri– mane nelle nostre file, è per noi un compagno anche se riconosciamo che egli ha sbagliato votando, e non gli togliamo la possibilità di essere an– corn atti"o con noi. f11tte ,1ueste dichiarazioni e com– menti preliminari e lasciando da par– te qualsiasi « personalismo», vedia– mo di rispondere ai nostri intcrlo– cutod. I Gruppi Riuniti di Genova insi– stono nel dimostrare che il « nostro astensionismo deriva dai nost.ri 1>ri11- cipi antiautoritari » dai quali « na– sce 1wt.urale il bisogno e la neces– sità. di non darsi volontari.amenrn ,mt.orità ». Siamo anche noi d'accor- 563

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