Volontà - anno VII - n.11 - 10 gennaio 1954

tà) a dire noi, ad· ornarsi con orgo• gliosa muiltì1 della maestà del plu– rale. si sente sussurrare, si sente per– sino nel silenzio imposto o tra i1 ru– more delle acclamazioni, Ja protesta incoercibile dell'unico « No! Non è vero! lo sono diverso, jo sono altro, sono un t1ltro ». L'uomo individuale è l'essere il /JÌIÌ eievato ù1 fatto di « organizza– zione ; egli persegue la sua « unità ideologica e lattica >) interiore; è res1>onsabile climmzi e, se stesso; è <t se-stesso che de\·e (< fodeltù » ... A cicisc11110 la sua verità, la sua volon- 1:I, la sua vocazione, il suo linguag– gio, la sua liberti,! A ciascu110 Ja sua 1>atri:.1, il suo potere e il suo domi– nio! A cùtscww la sua anima! A cfo– sc,mo il suo essere! >> ••• Egoismo? Idiotismo piccolo-bor– ghcs,·? - è presto detto! Non sentite tutto quello che può essen,i di simpatia, di capaciti! d'ac– cogliere, nell'at10 con cni l'indivi– chwlist.1 riconosce la libertit, la di– gni1it, l'esistenza degli llltri, non giì1 come ,k·i (C simili», come dei pro– Jungm11cu1i imag:inari della sua per– sona, ma come deg'li esseri diversi? Perchè qui, non si !ratta cli assor– bire il pro1>rio 1>rossimo o Ji es• sere :assorbito da esso, non si trai– la di annegarsi con esso nell' in– co~ei<•nzadelle co::c; si tratta di fon- dare con il suo concorso un patto di sviluppo reciproco - una società autentica, pluralista e tollerante già in p:1rtenza, e non già un'unità fit– tizia. L'unità è un' illusione, è una ri– vendicazione nefasta - anche nell'a– micizia, anche nell'amore. L'unione, l'aflìnitù lra degli esseri, è sempre <1uella dei cont.rari, o almeno queJla dei complemcnlari, sempre dei di– versi. (< Che cosa potrei offrhti se tu fos. si uguale a me? Quale tensione, qua– le desiderio ci avvicinerebbe se noi fossimo dello stesso polo e dcllu stes– sa sos1anza? ». Così parla l'ult,raliberale; egli non 1wnsa ad escludere il compagno ul– trasocfrtlist.u; non gli domanda ncm– mf"no eh 'egli rinunc.i alla sua volon– tà di unificarlo, di organizzarlo, di conquistarlo, di omogeneizzarlo. Accade soltanlo che l'altro s'irrili, che gli Caccia delle scene, che esiga eia lui di mellcrsi al passo o di an– darsene, che lanci l'accusa di(< diso– nesto >). Che fare a li ora, se non In– sciare il campo libero ad un 1ale esigente? se non atlcnJere che la vi– la l'abbia emendato e gli abbia in– segnalo che c'è sempre dell'abuso e della pazzia nel prelenclere di <e di– ri;;:cre le ani.mc? >>. A. PttUNIER BUROCRAZIA DI STATO L:1 liJ>c!HI 1>erle v:iri,:: huro1·ra1.i.::dello S1:110assorhe « ... il 53 per ce11w delle Clllrllte dello Stmo 11. e cos1i111is1·c « if 45 11er cento delle 1uci1e... >J (d:1 « La 5ta1111lu », 12 di- r;;mhr(• 19531. S.::111.a couum.:nti. Solo s.::gn:iliamo:;; dove giungerebbero le 1>;;recnl11ali, i,c si po1esscro tcm:rc in ronto le hurorrazie degli En1i cd Istituti cosideni « controllai i dallo Siato •? 561

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