Volontà - anno VII - n.9-10 - 15 dicembre 1953

In Obrnimodo questo è affare di coloro che vorranno aderire al nuo,,o «partito)). Quello che imporla a noi, per evitare confusioni, malintesi e polemi. cht> esasperanti, è lo stabilire bene che questo « partilo » non è tma filia• zione, un complemento dell'Unione anllrc/iica italia11(1; e sembra anzi voler seguire metodi diversi da quelli che segue essa Unione. L'Unio11e <1n.archica it.ttliana è una Federazione di grup1>i autonomi, che, per facilitare le relazioni tra i gruppi ed assicurare la loro coopera. zione ed il mutuo appoggio in quelle azioni desiderate da tutti o da parte dei gruppi, ha una Commissione di corrispondenza destituita di ogni fon. zione autoritaria e di ogni possibilità di ostacolare la libera iniziativa e la completa libertà clei gruppi aderenti. Certamente la funzione clella Commissione di corrispondenza è molto modesta: ma è tale perchè tale la si è voluta. Gli aderenti ali'« Unione» hanno voluto colla nomina della Commissione di corrispondenza crearsi uno stnunento cli lavoro, e non già una direzione che imponesse !oro una qualsiasi disciplina. La sola disciplina eh'essi ammeltono e credono efficace essendo quel1a del dovere, liberamente accettato e praticato, di tener fede ai' principi e fare tutto quello che si può per il trionfo della causa. La natura e la costituzione cieli'« Unione anarchica » può essere criti. cala e attaccata per motivi varii, spesso opposti; ma nessuno può onesta• me111e presentarla quale diversa da quella che realmente è. E Unumità Nova, che non è organo esclush•o dell'« Uujone », senle il dovere di ristabilire la verità contro tutte le calunnie e tutte le false intpr. prelazioni, perchè la ,,erità è condizione di sanità e di attiv'it:"t (econda 1)er tullo qnanlo il movimento anarchico. ERRICO 1\fALATESTA da: Umuni1à No1:a. N. 190, 30 scii. 1922. Coloro cl,e crec/ono r1ella effi.c11ci<1 rivolu:io,wrfo. libert,trice della rewe"ione e tiella feroci11 hmmo fo stessi., mer1talitù dei giuri&ti, i <111ali credor10 che :si poS:f(J. evitare il ,le– liuo e morali::u,re i/ momlo 11er me::::o di pene .rei:ere. Il terrore, come la g11erru. ri:s1,-eglfo i :sentimenti lltavici belluini ,mcora mal coperti d(I u,m vernice ,li cii:illù. e porta ai 1>rimi pMti gli elemellti peggiori clie :sono nella popola:ior1e. E piuuosto che servire a difendere I<, rivolu:ione seri·e a discreditarla, a remlerla l) (lio.sa lllle maue e. clopo 11n periotlo ,li Joue feroci, mette a capo necessaria– met11e (I quello che oggi chiamerebbero « nornwli::azior1e », Cl'oè alla legali::azione e per1,etm1:ione della 1irmmÌII. Vince una porte o 1"11ltra,si «rrit"a sempre alla c,utitu:ione di un governo forte. il qm,le a"ic11m 11sli uni lt, pllce a S/H!:fe della liberttì ed agli filtri il dominio .rer1:lltroppi pericoli. E. M. da u l'en.<iero e Volor1ttÌ », N. 19, Roma, l'-10-1924. 519

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