Volontà - anno VII - n.8 - 15 novembre 1953

stematiche ', giungendo a constatare non pil1 vero in Francia che Ja gran parte del popoJo fosse costituita _;_come ai bei tempi antichi - d'un gran blocço di cattolici seriamente credenti nel loro dio e praticanti ta– le religione nella vita quotidiana. Nelle sue conclusioni Godin stima– va reperibiJi in Francia tre specie di gruppi sociali: quello dei cristia– ni 1>rnticant.i, quello deUa gente di cultura cristiana ma in cui non pili del 10% era praticante, ed infine i gru1>pi in cui anche le forme della cultura cristiana erano scomparse e · tra i quali era urgente organizzare una e!6cace azi011e missionaria. Le Bras distingueva anch'egli le re– gioni dei « fedeli religiosi )), i paesi in cui la religione s'era rido.Ha ::Hl un <C conformismo >> del tutto ritua– le, ed infine i centri (le grandi città ed alcune regioni (li campagna) in cui anche tale adesione formale al– la pratica de1la chiesa è scomparsa. Ed a conclusioni analoghe giunge"a anche Bou.lard. (Per cl1i ama i numeri, e in essi crede, si può aggiungere che tali constatazioni sono state in sostanza confermate statisticamente da una inchies1a condotta col me1odo del campione dall' « Institul, d' opiuion p11blique », i cui risultati sono stati pubblicati in settembre 1952 cla!)a ri,•is1a <e /Uulités >). Secondo tale son– daggio, che naturnlrnentc non arriva a valutare .gli stati di coscienza a 1 « lr11rod11c1ion à la 11ra1i<1ue r Ugieuse et1 f'nmce » dd sig. Le Bras. (Edit. Pre&• SI!$ U11ìvcrsi1oircs); « Problèmes missiom,ircs clc la Fra11ce rimdc » dcll'ab111e Doulard. (Edit. du Ccrf); « Pra11cc,1xiys cle missio11? :o degli abati Danicl e Godin, Edit. du Ccrr. cui si riferivano gli AA. ci1ati ma si limita a constatare i fatti esteriori accertabili, 1'80% dei francesi sono battezzati, ma il 32% di essi si di– chiarano atei, altri 28% senza giun– gere a tanto dfohiarano però di non praticare più, e solo un 40% dichia– ra di praticare più o meno regolar– rnentc). I Ja,,ori d' indagine sociologica compiuti aJl'intemo della Chiesa da– vano la "era immagine della Fran– cia: con pochi nuclei residui di cri– stiani sul serio, con gruppi un poco maggiori di cristiani apparenti, e con una grande maggioranza di gen– te francamente estranea aJJa Chiesa cattolica - e quindi, nel gergo dei preti, « pagana ». I!: nato così tra chi era cristiano sul serio un gran moto sociale inteso ad attualizzare dinuovo in Francia il cristianesimo, portandone le idee e le v6lontà sopratutto tra la povera gente ed i ricchi che la opprimono, accecatj gli uni dalla miseria e gli altri dalla ricchezza: cioè andando a ruostrare con l'esempio del vivere <1uotidiano che cosa il cristianesimo è, direttamente tra i lavoratori, di– rettamente sui posti del loro lavoro, direttamente nei luoghi in cui essi abitano amano soffrono godono: cioè accettando di diventare J)O\'ero tra poveri, ricominciando tutto da ca– po, apostoli e missionari. TI movimento ha condotto a clue sforzi organizzati. Dapprima quello dei <C pre1 i-operai », senza pili tona– ca, che cominciano la giornata di– cendo la messa nella loro camera d'affitto e poi vann_o a la\'Orare nel– le o!6cine, prendendo parte attiva non solo alla fatica ma anche alle agitazioni che nelle officine via via maturano. Poi quello molto più re- 391

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