Volontà - anno VII - n.8 - 15 novembre 1953

cratica, dando inizio ad un terribile periodo carallerizzato da nn conti. nuo alternarsi di speranze e delu– sioni, da tentalivi rivoluzionari e reazionari. Per Carla uscire da <1uclle sabbfo, era naturale che ogni osserv:1tore al– lento fosse innamr.i tutto portato a cercare Jc cause dell'arenamento per polcr presentare le possibiJi so– luzioni, che per il Uockcr possono essere riassunte in <1ucsto suo inci– lamento ad una sempre piì1 atti"a e focouda partecipazione al mo\'i– mcnto operaio. Ma anche l'orga• nizzazione operaia com pori ava pro– blemi particolari, ed un'organizza– zione decentralizzala, agile e batta– gliera come la .F.A.U.D. (Ft·eie Ar– bciter Union Dcutchland) in con– lrapposto .ri sindacati m:dati di e– Je(antiasi della socialdemocrazia, a– veva problemi oltre che di lotta quotidiana anche ri,,oluzionari da ri– solvere. All'opera di critica verso gli al– tri partiti e i movimenti sindacali, all'esame deJlc ragioni che avev:111O porlalo al fallimento di lutti i ten– tativi ri\•oluzionari dal 1918 al 1924, era indispensabile aggiungere anche, se cc ne Cossero, le colpe dell'estre– ma sinistra. Questo è appunto quello che ha fatto il Rocker: rendere cbiare <Juel– le ragioni nega1ive che veuivauo da parte dei rivoluzionari. Fra le al– tre ragioni, certo non ultima, il Ho ckcr indic:1 quella di aver tro1)JlO trascurato una atliva partce"ipazione alle lotte operaie, allo studio dei problemi quo1idiani del lavoro, fat– tori tulli che col tempo erano anelati formando quasi una specie di reci– proca incomprensione [ra lavoratori èd anarchici che a un cerio momen- 42R IO risultò difficile vincere. Colla (o. ro visione del «tutto», gli estremi– sti del movimento sovversivo ave– vano dimenticalo il (< poco >>, la par– ziale coll(111istadi ogni giorno; non partecipando a!Je lolle quotidiane delle masse Javoralrici Je abbanclo– n;w:rno in balia di ehi si sape,,a non :i.vrebhe esitato ad approfitta.re per i propri fini personali o di p:i.rtito e che questo certamente non sen•i\•a l'opera di rinnovamento sociale che la rivoluzione avrebbe potuto affer– mare. Si era lrop()O tr:i.scurata la lolla lenta ma costante di ogni gior– no, che ogni giorno di pii:1 strappa una conquista od un pezzo piì1 gran– de di f)ane onde meglio sostenerci e trovare forza nuova per Je lotte diu– turne, senza pensare che « è questa lot.l<t che creu gli uomini che saprrm– ,10 affrontare anche altre loue, che potrcmno int.rcwvedere altri cwn,,i pii,, ·vc1st.idi conquisi.e», che ,,errali• no a noi e con noi realizzeranno la coslruzione di una nuova società. Uudol_( Rocker, non come Lenin che combaucva l'estremismo ma]at– lin infantile ·del comunismo, ma piuttosto per le ragioni contrarie, critica <1ucll'cstrcmismo che non è ia'le o che lo è solo a parole. Egli definisce vera malattia tutto ciò che irride alle lotte dei lavoralori per la conquista di un loro beneficio imme– diato. Questo genere di estremismo ba portato ad uua rottura fra estre- 1nisti e masse, mentre giova ripetere che sono le masse le sofo capaci di forgiare Je nuove forme societarie. Se è vero che, « ogni impulso per una fùmov<tzione socictle dell". vita purte prima d(l.Utl(l.piccola minorau– za, è vur vero che non Jw mai tivut.o successo che quwulo ha trovuto Vlt• si.e ripcrcu.ssioni ue/. popolo sresso e

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