Volontà - anno VII - n.5 - 15 luglio 1953

IN MARGINEALLE ELEZIONI poco ABBIAMO DA DIRE sul– Ja recente consuhazione elet10- rale che non abbiamo già deuo in occasione di altre elezioni. Le battaglie elettorali si susseguo– no. si svolgono sempre con gli &tes– si metodi e mezzi e non meritano che si parli delle etfimerc vittorie degli uni e delle e.Himcre scon6ttc <legli altri. L'azione sociale è ben altra cosa dell'azione politica: tra l'una e l'al- 1ra v'è <1uasi sempre antagonismo e non coincidenza. Un primo risultato si è imposto su tutti gli altri in queste Ultime e– lezioni: il fiasco della legge mag– gioritaria. La DC, con l'aiuto dei partitini, era riuscita a varar1n alla fine della sua legislatura, con lo scOJ>O di ac– crescere il s\10 potere già troppo grande, La legge premio, secondo la quale se Ja DC, con i suoi alleati mi– nori, a,•esse riportato solo il 50 per cento piì1 uno dei voti u•rebbe con– seguito un premio di 85 seggi (una bella truffa, davYero), è stata boc– ciata. · Eppure, quanti sforzi per arriva– r(' a farla votare. Otto mesi di di– scussioni violente alla Camera, &e• du1e straordinarie che sono costate milioni a noi contribuenti ilaliani ! Cc n'è abbastanza per riflessioni &e• 230 rie sull'inutilità del Parlamento an• che da parte di non anarchici. La 0.C. ha a,•uto quel.lo che si meritava. La sua grande sete di po. tere, la incapacità dimoslrata du• raute i cinque anni del 11uoregno a risolvere i problemi sociali che in– teressano veramente il popo1o, i ti– mori, fondatissimi, di uu abuso an– cora più grande di potere nel caso potesse governare con una maggio– ranza assoluta, le hanno procurata la sconfitta di oggi (sconfitta relati. va, naturalmente, e sulla quale non bisogna !arsi molte illusioni). E la sua sconfitta ha trascinato d.ietro di sè quella dei partiti minori che avevano responsabilità nella pas– sata legislatura, pur avendovi fatto solo la figura di « utili idioti ». Ma essi erano scesi ancora pili in basso nella· scala de) servilismo politico, accettando anch'essi la legge mag– gioritaria e dichiarandosi pronti a sostei1ere Ja DC nel governo degli altri cinque anni che ne sarebbero seguiti. Anche <Juesti partiti democratici hanno a,•uto la sorte che si merita– ,,ano. È giunta J'ora, per gli uomi– ni politici che si as11umono re• sponsahilità di fronte al popolo, di capire che il gioco politico consi– stente nell' accantonare ideologie e principi sui quali si ispirano i pro• grammi dei loro rispettivi partiti,

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