Volontà - anno VII - n.5 - 15 luglio 1953

<1uellecircostanze atlenuanti clel reato delle quali, quasi sempre, si tiene conto per le contesse Bellentani e per i colpevoli di buona fa– miglia che hanno abbastanza danaro per farsi difendere <la valenti avvocati (diciamo questo non perchè ce ne dispiaccia, ma per farri– levare l'ingiustizia che è fatta a ~tutti gli altri). Noi vorremmo che le porte delle prigioni si s,palancassero per tutti. Fra tanti assassini, .grossi rapinatori, grossi delinquenti, imbro• glioni, falsificatori, ecc. c'he sanno compiere i loro misfatti e delitti senza cadere sotto il colpo della legge, c'è q.ualchevolta da chiedersi se in prigione non vi sia la gente più pulita. Proprio come, durante il foscismo, ci si sentiva in buona com,pagnia solo in Prigione, o al confino, o ,alle isole o in esilio. Ma fìnchè Ja giustizia sarà amministrata coi sistemi di oggi, fin– ehè si crederà che la « punizione» è ]'unico mezzo per redimere dei disgraziati, è utopistico davvero sperare che si possa innalzcire ban– diera bianca su tulle le carceri d'Italia. Però non è utopistico sperare di potere allev.iare il male che tale giustizia semina. Perciò vorremmo che quest'a,ppello, che viene dal cuore di chi è tormentato dalle sofferenze inutili di ,migliaia e migliaia <li uomini, fosse raccolto da quegli. uomini .generosi che sono profondamente con– vinti che 1a giustizia non sta ne1Je leggi, ma solo nei cuori cli chi giu– dica con comprensione ed amore. E li invitiamo a mettersi a capo <li questa buona crociata. Ne rac– eoglieranno~ siamo certi, molte pili gioie e so<lclisfazioni che <la qu.11- siaJ"ti altra ,:ampagna politica. · V. ABBRACCIO Ad Arcin:ttzo, com'è alato ampiamente narrato dalle cronache, il signor Andreoni, membro allora del Governo in carica nella RcJ)ubblica Clericale Italiana, ha pubblicamenlc ubhraccialo il signor Graziani (meglio noto come «il coniglio di Ncghelli)I), cx marcscialio dell'estrcito fascista, ed attuale vice-capo del MSI in cui il fucismo spera di rinascere. Non ha disturbato il signor Andreotti, il qua1c pure crede molto nelle Leggi, il fatto che il signor Graziani (detto c.s.) è stato a suo tempo regolarmente condannato ad una vcn• lina d'anni di prigione per motivi assai poco onorevoli: collaborazione col nemioo, man. calo giuramento, e quisquilie del genere. I preti' (e il signor Andrconi ne è ubbidiente discepolo) son sempre dìsposti ad ab– bracciare anche il diavolo, se sene ad aumentare il loro potere. (Gesù usava regolarsi altrimenti: m:t che conia?). 265

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