Volontà - anno VII - n.5 - 15 luglio 1953

AMNISTIA O A PARECCHI MESI, Umanità Nova sta conducendo una buona battaglia ju f3.vore di tutti coloro che languono nelle prjgioni o ,,i stanno :finendo ]a loro mjsera'bile esistenza . .Ma finor;.1, purtroppo, è staia una voce clamante nel deserto. Auguriamoci che non <lipemia da insensibilità degli uomini, ma solo dal fatto che Ja recente batta• glia eletlorale soffocava, con il suo frastuono, qualsiasi voce che non s'arcordasse ad essa. Se c'è una causa buona, giusta, si potrebbe dire sauta, è pro– prio questa. Ed stupisce, c1uindi, il silenzio di certuni che, pur essendo 110- ~•ri avversari politici, stimiamo per la loro onestà, intelligenza e ce– nero~ità. Forse, sono essi rimasti spaventati da] fatto che anarchici vi si siano gettati clentro con quell'entusiasmo e quella generosità con cui in altri tempi difesero Dreyfus, A1assarenti od ,1hri vittime della tirannia o della società? Ebbene, se uomini come Calamanclrei, Salvemini, Silone, Parri, Garosci e tanli altri, Che consideriamo amici, si mettessero alla testa di questa buona battaglia, noi 1potremmo anche ritirarci e fasciare il campo a chi ha più probabilità cli villoria. Noi li sosterremmo con la nostra solidarietit morale. E la nostra amicizia e la nostra stima per essi ne guadagnerebbe ass.ii . :Ma muoversi bisogna! L'agitazione nasce dai fatti, non dalle dottrine. Si parla in questi giorni di un'amoistia fiscale, il che significa, nelJa maggior parte dei casi, perdonare a chi ha rubato molto allo Stato (e solo chi è molto ricco 1puòrubare quel padrone). Ma non si f)arJa di amnistia l)er chi ba rubato a dei cittadini privati, per chi ha rubato spintovi, il più delle volte, dal bisogno, dall'ambiente. Chi può stabilire, pur assumendo come criterio cli valutazione lo slesso <lei nostri moralisti, chi è j)ÌÙ o meno colpevole fra questi ladri di specie così diversa? 263

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