Volontà - anno VII - n.5 - 15 luglio 1953

rità e saggez::.ache essa è presentata in ttumiera insufficienlememe eroica, ciò che in, fatti costituisce il solo er– rore dell' rwtore e del realizzato– re ... ». E cosi di segujlo, a saziclà. Vale la pena di finire? Non è ne– cessario dire che tutli gli oratori in– scriui « si con.formarono senza ri– serve ,,t saggio at>Visodel compaguo Stalht », stigmatizzarono con indi– guazionè gli interventi contro-rivo– luzionari dei primi dieci oratori e intrecciarono corone ad Alessio Tol– stoi. L'opera (u autorizzata all'una– nimità, e l'autore, senza attendcrt> oltre, s'applicò ad un rimaneggia– mento della sua opera per presenta– re Pietro sotto una luce ,,più eroica». Suvvia, Herzen non era stato forse buon profeta? Quale ammirevole scala di padroni che salgono, visti dal basso, e di servi che scendono, visti dall'alto! G.A. ATT/MO SENZA MASCHERA A Berlino Est il Governo di quella « democru:ia popolare », &eclicente Jtmmenro di reclem:;1'onedella « daue opernia », clopo aver in vario modo oppreuo i lavoratori con ogni &orladi clecreti volti a &ot:ieli:::are il lavoro &econdo i piani-dei•&aperiori, 1,a ad un certo momcn/o cleciso che i fovoratori clouevflno, tulti, &en:a discriminu:ioni r1è discw. sioni, aumentare del 10 ,,er cento la loro produ:ione, e &en:a.ulcun compenso. (È que&to, poco spiegato, il &Cri.So cieli' « aumento delle norme». E ba&tae,mnciarlo percliè l'animo cli chi111111ue lavora in una fabbrica 1i rivolti. Po1evono euere .scarse alcu11e delle norme vigenti, ma cerlamente non tulle, nè tillie della mi1ur11me,Iia imi/orme &tabilita clai pia. ni{icatori: e 11011 era concepibile che comunque &i v11riauero se11:11 di1cutert1e con gli ;,,. tereuati wimi, gli operai.). • La goccifl l111 /atto traboccare il vaso. Cli operai &i &ano rivoltati contro il Governo. Ecl /uu1110conquislllte le &/rade e le pia:::e, comro la poU:ici orga11i:::.all1 dni nuovi si• gnori, la quale &'è anche batluta ma più &peuo disertava u si rintanatx1. ' Quando fllou:a ha visto che gli operai riprendevano nelle loro mani il vero potere, no11 ha trovaw allro rimedio che toglier&i per u,1 attimo 111 ma&chera: 1111 mandato i carri arm"ti ed i soltlari dell'esercito &Ovielico contro gli operai, e son es.si che /,armo ripri– stinato «l'ordine» a BerUno. Quell'allimo &en:a maschera nor, .JtlTCÌ però tnruo presto dimerllicato dai lavoratori cli lii/Ili Europa. Nè ,'f<lrÙ dimenticato l'i11segntm1eu10 dei ,liu:or&i &ucceuivi .. Si è detto ,la Mou:a che la rivolta era organi::=ata dugli imperiali.sti-america11i, il fantoccio buono a &piegare tuuu {può ben dar.si che da parte dello Stato nord-americano vi siano &tali aiuti: ma la &O· .stan::a clella rivolta erti imlubb,'amente spontanea). Si è deuo, da parie ciel Governo CO· nwni&ta: mea culpa met1 culpa, perdont1teci, sfomo 11oi i colpevoli (ridicolo aueggia– mento, di geme che il giorno do110&i è rime.ua a « comandare » da dittatori, come pri'mt1, ceri/I a priori della propria &agge::a). E &opratutto si è delto, in lutla la &tampa PC: gli operai di Berlino hmmo dimo&lrato di nor, pouedere llntl clu'ara coscien::a di. ciane. Ecco. « Cou:ien:a di classe » significa, nel gergo so11ietico, capaciti1 cli ubbidire &en=a fi11e a 111ialunt1ueproposito i governanti penino bene ,li tlecidere. A,1che que&III clefi11i=io11e è &lata ur, attimo semm mt1&cl1era,come l'invio dei carri armati contro gli operai. Non 1:adime111icuto. 262

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