Volontà - anno VII - n.3 - 15 aprile 1953

LETTERE DE I LETTORI Invito alla discussiooe .•. Non solo sono ffllito sino all'alta ca– rica cli presidente clella commissione, ma da buon anarcl1ico che, come voi scrivete nell'ultimo numero cli V., non vuole nè obbedire nè comandare, ho /11tto parecchio per rHtituiTe alla commissione un presti– gio che non aveva più nè davanti ai de– genti nè davanti alla direzione. Quella del. la Cl è Mala un'espcrien:a c;l1emi ha clato mollo da pe,uare; ci sono malte cose da notare e. benchè sia una rosa limitata, si tra/la di /11nti 11roblemi in nuce. Anzitutto 110 dovuto con$1at11re cliverse volte che i gi0t:an; ( 1>urlodei;li 01,erai) 110110 a.uoluta, mente estranei atl ogni ideologia e anzi temltmo c1 ricor<lare il fasci&mo o comun– c111ea .scrccli1ure 111110;per sentire una cer– Ul 1mu1'one 11er <1u·estio11i sociali bisosnu orrii;1,re. almeno a coloro che harmo /atto la guerra e la lolla 1,arti,:irim1.Quanto a questi (si arriva sino ai 1Jeccl1i}in genere sono sociali.ui, mo sen:a niente di. preciso cl1e li differen:i dai' comunisti. cl1e a loro volt11, 11ot1 si cliOere11:ilmn dai socialisti; accemmo la .,it11n:ione del parli/o sen:a cli– .scu1erla e si confonclono quando discutono di. groui problemi politici ( e cl,iaro cl,e i parli/i U co11/011tlo110 co11 queste cl1e sono si1uu:io11i c,s1ra11e.n111clic. anche. costi• luiscono unn :iipecic di prima aperwra a rendersi conio 1lella si1umione generale), ma sentono 11ro/011Cfome111e la lotta. la SO• lidarielfÌ e in /011<10, so110dei b11k1mhmi cli• .sciplini::ati - dei le11i11iS1i,meglio? in og11i c11sosono i pili cosden'ti e ,,uelli che co110.sco110 meglio fau/Oflisciplina, e hanno senso ,li sè. lr, secondo llwgo 110 no/Ilio cl1e. malgra, do 11111i i di/eui dclii, Cl. c11giom,1i spe– cfolmentc r/11I /11110 che pocl,e tJOlteessa ri• .scuote compie/amen/e, come ora, la fiducia dei degenti e il loro interesse, sarebbe an• che 11eggio se 1111esta non d fosse. Vicino abbfomo un smwtorio do1:e la Cl non esi. 152 ste e la dire:ione la /a da padrone in tuui i sensi, anche con il /urlo di medicinali . I degenti, contrariamente 1,d una tesi. che ci è cara, non saprebbero, senza la Cl, che ricorrere a qualche gesto violemo, come capila infatti all'altro sanatorio, ma senw con1inu,'11i (non è la rivolu:io11e un ges«, ,lisperuto, se11:a conti11uità, o cl1e minaccia cli non atJerla?), che lascia ricadere le cose in uno s11,10anche peggiore. IA1 Cl coSli• tuiM:e w111garrm:ia, minima se volete, di con1i,wi1à e un" continua possibifiui che, con l'i,11erver1to di <1ualcuno 11iiì decùo e coM:ie,ue, si poss11 strap1,are <JIUdcosa: 1'n ogni c1uo è u11a forma forvaw tli 11uto-go– verno, l,a possibilità di /orma:io11e spon– tanea ili comitmi tem,,oranei per assolvere 1ul "" <h1to com11ito, è 11ssolutamente da e.,cludere; fJ(trfondo con molti salta sempre fuori fo Slessa swrill: nei sanatori dove esi, ste la Cl e queS/a /un:iorra, le cose vanno be11e, dove 110,1 esiste si fa m11gari inter• ve11ire la celere <11wlclievolw. m<•di fron• te alle souili e fJersiste11ti arti tielle dire. :ioni ,' degenti .rono impotenti a re(lgire in modo co111in11a10 ecl e//icflce. Altra ouertH1zione: le Cl $0110 sohanto ~ tollerate » e ogni wnlo ~; tenta cli sop• primerle ll//ici"lme11te (unn circolare mini• iueriflle vietll, in nome della cura, le riu. r1ioni e a.ssemblee ,li degenli e iniralcia il fovoro delle Cl); sono convi,110 elle se esistesse 1111a legge cl1e ne tutelasse fesi• .,1en:11 e:iisc si 1roverebbero in comli:ioni molto miidiori. /,n lolla 11011cesserebbe con ques,;;, ma la si potrebbe co11d11rrecon 11iù vigore. Allora le leggi so110 11ecessarie o 110? No11 si è climostrMo vero. qua al– meno e in que.110 momemo !llorico. che sincliè gli Of'er<1isaruw <life,ulcre le pro, prie istitu:iot1i <1ueste esis10,10 e 11/trimen• li pcri.wono; o meglio. i <ie(le11ti si ren– dono co11to dell'imf)ortm1::a clelle Cl sol• 1an10a periodi sahuari e mai in m(}(.losu/• ficie111e a porre lei Cl eon1in11amentc ili con• cli:ioni ,li 11//icialitù cli fronte llgli organi

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