Volontà - anno VII - n.3 - 15 aprile 1953

4 SITUAZIONE INTERNAZIONALE Il Congresso: si compiace di constatare che nel campo anarchico italiano non vi sono sintomi di deviazione sul problema guerra, Non ve ne possono essere logicamente per ragioni di principio. Non ve ne possono essere seriamente per ragioni di esperimento pratico. Lo Stato si è rivelato in modi diversi, specialmente nelle ultime due guerre mondiali, per quella macchina di guerra per la guerra che gli anar• chici han denunciato da tempo. Lo Stato non è al servizio del popolo, non è nemmeno al servizio del territorio sul quale esercita la sua autoritì,; sempre pronto ad accodarsi servile allo Stato più forte. La condizione di pace per uno S1ato è una condizione contro natura, che solo delle circostanze d'eccezione possono delerminare e solo delle cir– costanze contro natura possono far perdurare. Gli espedienti coi quali gli Stati cercano di. nascondere la loro velleità bellica alJa vigilia deUc guerre, non possono ingannare gli anarchici. Democrazia, socialismo, comunismo, o altro, innalzate a simbolo di liberazione a mezzo delle guerre, rapprewn– tano molto bene la croce col Cristo come simbolo di redenzione nelle mani dei 1>reti. Ragione questa che indica che la negazione della guerra implica negazione dello Stato. JI congresso Ia appello agli anarchici del mondo pcrchè nessuno cada vittima di una visione uni.laterale della guerra, per le mille e mille ragioni per le quali il capitalismo atlantico rende odiose le sue memwgne di pace, dietro le quali sogghigna il pili sfacciato sadismo reazionario cosidetto « an– tirosso » per rendere servizio ai padroni del Kremlino. Il Congresso nello stesso tempo fa appello agli anarchici del mondo perchè nessuno cada vit– tima di un unilateralismo opposto, per ]e mille e mille manovre degli im– perialisti orientali, dietro ai quali han trovato riparo le iene a suo tempo hitleriane, e oggi ancora trova sorrisi la masnada argentiua del generale Péron. Nessnno dei relativismi innumerevoli che possono determinare un con– celio di preferenza perchè in una guerra la sconfitta si produca da questa o da quelJa parte; nessuno di questi apprezzamenti può logicamcnle determi– nare negU anarchici una politica del genere di quella che (u detta dei « se• dici» (o come si dice ora Kropotkiniana) nella prima guerra mondiale. Già sin da allora il saggio equilibrio di Malatesta costrinse nei suoi limiti anar– chici ogni eventuale apprezzamento di preferenza, stabilendo che, so1>ra ogni considerazione di relatività di questo genere, prevaleva intatta e do– minante la certezza che ogni concessione fatta alla politica di guerra, ogni auenuante concessa ai guerraioli di ogni e qualsiasi paese, non può che in– generare equivoci pericolosi e deviazioni logoranti nel campo anarchico, a danno della ripresa rivoluzionaria nell'ora inevitabile della resa dei co~ti.: 113

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