Volontà - anno VII - n.1-2 - 1 marzo 1953

L'EQUIVOCO DELLA CITTÀ-GIARDINO Introduzione A NCf/E QllESTA, il cinqu'antenorio della !lecondu edizione - con un titolo più J>ertincnte all'urbtmisticn. - di Tomorrow, è urm buona OC• oosWne per con.stature come risaletulo alle fonti sia sempre possibile imlivi.– ,luare il nocciolo ideologico che informò una determinata realizzazione « pratica)) e di li de,lurre le risultanze positive o negative esteriori (nel nostro ca$o, quelle strutture economico-sociali, quelle c~e, quella vita della ciuà-giardino; e il loro successo o insuccesso) che altrimenti trovermmo le più disparate giustificazioni o disapprovazio11i tutte btuate su.elementi estrin. seci, H,perf,ciali-, solamente formali. E diciamo subito che nel caso in esame la situw:ione è particolarmente com.plessa a causa dell'intreccio egualmente conformista e sostanzialmentt" reazionario delle opinioni favorevoli e sfavorevoli; a cama di w, C<Juivoco cl1e, insomma, non intacca soltanto l'aspetto formale del problema. ma si estende alle sue più. riposte radici: q11a11do lo Osbom, per citare il più noto <1ttivis1ahowardiano, propone le città.•giarclino <11wliesempi pilota di ww ricosrn,.zione veramente moderna e uman.a dei centri abitati (e quindi ,lellt, società, teniamolo ben presente) e condanna sdegnosamente i quartieri po-– polari ,li Vienna e di Stoccolma, viene da contrapporgli la maggior validità. si« estetica sia sociale che quei quartieri hanno st.oricamente avuto (se ln storia è racconto genetico di come un sem1>re,rnaggi-Or11umero di imlividui ,•sce dall'oscurità e dal silenzio del vegetare, si, inserisce nel processo 1>rotlutti– vo e eia questo nel processo storico propriam<>lltedetto); ma, 11llorcl1è Jp :w/11- zioni di Lctecl11vorth o cli.IPelwy11,sono t.olre di mezzo ,lai rinwsticntori del mflrxismo non solumto per /a. forma che assunsero (e [>CT il cor,teuuto prati• camente immobile che ne clcrivò) ma onche per il t.ipo di proposta strnttu• 41

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