Volontà - anno VI - n.12 - 31 gennaio 1953

bambini deboli o delicati, e così anche per costoro la vita nella piccola co– numità è stata normale. Anche quest'cmno ci so110state deficienze 11el nostro lavoro clic 11011, diciamo qui perchè preferiamo parlarne in sede più aclattci, come abbiamo fatto l'anno scorso. Diciamo solo che sono proprio i lati 11.egatividel 1w!ilro lavorv che ci fa11110 stare in guardia contro noi stessi ed aperti verso ricerche e verso metodi di lavoro che diano risulwti migliori, sempre te11cmlo pre• sente l'interesse dei bumbi11i. Contiamo di riprendere i,l lcworo nel prossimo mese di l11glio. Voglia– mo riprenderlo con la spcranztr che la Colonia di1JC11li permanente, cioè clic i11fi11e si crei. il primo uucleo di ragazzi della futura comunità Al. L. Bemeri. La maggiore difficoltà a nostro avvi-so non è d'indole fi11an:iaria. Es.w,. sta, invece, nel trovare le persone adatte che 11e assumano la responsubilità. del fw1:io11ame11to.Pere/tè l'esperimento valga la pena di essere c011ti1uwto, deve cirrivare allo scopo che si /Jrefigge: cioè creare un piccolo centro di vita comu,w seuza ricorrere all'autorità, con. il massimo di socialìti'l e di li– bertà. E solo clii lw Wllt preparn::ione speciale in fatto di rnguzzi, capacità proprie e passione per tale fovoro può arrivtrr·vi. Il problema finanziario 11011 ci pare insuperabile. I compagni si s<1ramtoaccori.i che anche quest'tut- 110no,, abbiamo fatto nessun appello, nè pubblico 11è privuto, per la nostra ini:iativa. Citi ci ha aiutai.o l'ha fatto sporrta,ieamente e solo percl1è crede ,iell'utilità cli 1m'i11i:iativa del genere. E se si legge il nostro re11dico,iro finan:iario si vedrà che, tra le varie ini.zicrtive di solidclrieti'l che 011ora,w il nostro movi,,u:111.0,la Colonia è <1uellache assorbe meno cla11aro.Faccit1mo questa co11statu:ione supponemlo di considerare la colonia come ini:iativa di solidarietà: e sotto questo aspetto i compagni che hmuw inviato i loro figli alla Colonia potra111iodire se essa ha o no corrisposto a questo scopo, ,. se non è anche in virtù di es.sa che molti si seut.ono maggiormellle im– pegnati nel nostro lavoro ed hmmo stretti vincoli più solidi con altri com– pagni. Ma noi abbiamo sempre detto che ci rifiuti<1mo di considerare q1ws1t, iniziativa solo sotto l'asr>etto della solidarietà. Per noi lw un valore e degli scopi più. grm1di. Essa è un piccolo saggio di una forma liberti di conviven:.ri ,. di coopern:ione $OCialedove molte delle nostre Ulee sono colla11dt11e. Si è sempre troppo tentati di rimandare a domani, cioè a dopo la rivo• /u:ione, tutte le solu:ioni. dei problemi sociali, molti dei tJuali potrebb,•ro ,!ssere affrontati sin da ora, in modo da non trovarci impreparati quando le condi:ioni saranno cambiate e permetteranno di ricostruire itt senso nuovo h, società. Ecco perchè, per' noi, l'esperime11to tli quesl<Ipiccola comunità ha una grmule importanza e percliè chiediamo la collaborazione di tutti i compe– tenti in questa materia e l'aiuto di coloro che credono nella .sua utilità. Siamo fiduciosi nell'avvenire e certi che, quanto più l'iniziativa si af• fnmerà, tatlli più aiuti, co,ise,isi e collaborazioni verranno. G. BERNERI 702

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