Volontà - anno VI - n.12 - 31 gennaio 1953

LETTERE DEI LETTORI I Cbiorificazione Credo cl,e in fondo, ad andare veramen– te d'flcconlo nelle idee si .1fo .sempre ;,. ptJClii. E <1uei pochi, quarulo s<mo .sep,.,. ,,,,; !H>lo dall'O«ano, poss-0110 ancora Ja. 1:orore ,'n.sieme {11ucl cl,e ci im1,edisce di coordinare il nostro.lauoro è la mancan:a ili tempo, la scarsa. $lllute, non la di.stan• :11); ma purtropf,o a volte po:1i::ioni quasi iden1icl1e wno arti/ìcialmeme .separate ,lt, 1mrticofori minori, elevati a barriere ine– wrabili per opera tli circostanze esterne: f>"rtili prefflbbricati o tradizioni pa$$Glo cl1e liu11 perS-O ogni imparum:a. Non cre– do cl1e .sia male se Volontà è letta più tloi mm-compogni che dai composni. In que• sto momento credo cl1e l'opera tli cltia– ri/ìcazione m:dl'11mbi1mte es1erno, la di– !ICunùme con gli altri, lii ricerca delle di/• /ere.n~ e delle uffi11i11icon questi «altri» sfo molto impor1an1e. Ad ogni senera:io– ne bi:sogn!Irifarlo: e noi ci,e l"abbiamo far– lo 1ie.r la prima volw 11C!ll"ambien1econ• 1lensota ma !Iteri/e (o feconda !lolo per i fuluri leuori) ,lei fuorusciti!lmo, sentiamo che è 11ecusario 11011 r,'peterlo srettamente maturarlo, svilupfXirlo su un terreno « nor• male». Parlo per voi di Volontà che siete in condizioni narnwli, cioè in Italia. lo, ,,1,amlo scrivo in it11liano, !10110 ancora un po" o: fuoruscita» per qu11nto non 11osl1à euerlo. J/orrei tllllto vi,:ere l'Italia, come vivo l'Uruguay, ,,tuaver!lo il lavoro cl1e è 1:eramenre il modo pi,ì autentica di cono– scere di puhare un ambiente. Monicvideo, 19-ll-52 L. F. Non ci sono solo i particolari minori a cui accenna L. F, ad elevare barriere e a creare diuidi. C'è un fallo nuovo del qua– le tulli dovremmo 1eoer conto ed a cui accenna un ahro nostro corrispondente in una lettera di cui trascriviamo il passo rhe ci interes~a: Il caso clell'arg11ni:zaiione clella PAF è il :solito coso dell'orsoniiuz:ione cl.e è o varrebbe e.uere di mana. Mi cl,ic,fo /i110 a c/Je punio il mo111'nu:nw:spagnolo e l'e• !lperie11:.<1 :spag11olosiano responso.bili ciel. la ten,len:u clie :si manifesta nel movimen– to in ge11er11le. /\'m1 è forse l'in/lue11:a mar• xista che, senza clie molti sé ne remlano conto. è ri,,sciw atl i11(Juin11re ffrleologia 111wrcl1ka? IJisog1111ricorwscere pure cl,e in tutto il mondo c"è una tenclen:a 1;crso ili cen1r11li::.<1:ione, 11n massilire con/rQIIO :iia dell'imlivitluo clie dell'economia e del· fo viw sociale: e wllo ,,uesto è inevìwbife che abbia fo sua ripercussione s11gU1mr,r. cl,ici. 1 • t ne<:cssario prendere allo di questa rcal- 1à: delle diffcrcm:e inevi1abili che ci so110 sem1>re tra generazione e gencra1:ionc, ,le). l'im1>0uibilità di rimanere immuni tlagli errori e dai \'Clcni del noslro tempo. E ro• mc, L. F. dice, che e ncccuaria for Ol)cra di chiarificazione 1>cr l'ambiente esterno e ripeterla ad ogni generazione, così è ne• ceuaria una chiarificazione, ad ogni gcn,;;– ra:r.ione. nell'inlerno stesso del movimento. E la rivista cerca di por1arvi il &uo ,·on• lril,uto. Fare secondo se steseo ...mi /XJre nece"6Tio per uscire d11lla siiua:ione attuale in cui ci troviamo che ognuno di noi fondi il proprio operare a:i• :sumenclo come misura k proprie pos.,ibi– litti e c11p(1ci1ù. Mi prospetto ,juesta po,.•ibi• lirù percl1è la credo utile per me. Se altri la crecleri1utile e la farù. sua ce ne o.ccorgere• mo eia! fovoro elle farù.. Insomma, a me 1xire c/1e bi!logna ripartire da :ero e cl1e 1111to perciò è da incominciare. Osnuno di noi dovrebbe considerarsi centro di una ,>rO• prfo azione anarcl1ica. Il movimento 11er. rù. poi'. Mi pare questo l'unica po:ii:ione che ci 1ie.rmet1a tli muoverci e di fare qualclieco:so.. lo credo ,1ella libertfÌ come unica />IJJSÌ• bilirù elle consenta alfuomo ,li mi!l,lio• 1 V. Il.. Londra, 20-11-1952. 699

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