Volontà - anno VI - n.12 - 31 gennaio 1953

~d umi dorma finiti, d1e l'un l'a.hro si fanno rivi,·t:re - in cui non v'è l)elO di seMO. Questa separazione deUa parie che .11ell'1111oreC 501111110umana (con il con• 1ririo dell'episodio marginale in cui agi– .!Cot:.Clu1rlo1 con b padrona di casa, aoltan. 10 rahra parie), ti ricoUega ai tanti mo• menti in rui «calure che appaiono in !è brune Ii ~uooatori ili i.1rad1, ad e.1.) 1'ani– :m11110 di hcllei:z:ia, 01>er:i11doper timpatia. in atti ,li aolidarie1è. La malinconia dclruomo che Knle finire la ,ua ,·i11 è e!"preua doloro~amente ma ~11t:a clamore nel conlralto tra le due im- 111a~i11idi Charlot che rivede nel sogno del J)lla•nlO il suo numero delle 1mki e Cli11rlo1che 1enta ,li rirnrlo qu1mdo trova in~anio "" uo palcoscenico di provincia; -e più ailen:r:iou.mente ancora nel grigiore della •ua mimica di clown d'un lialletto. L 0 a1moefcru del film è, come a-e.mprc. -auorno a Charlot, (li fiaba, ancl1c se i suoi 1>eno11aggisono l'Hlilì come noi. Già eui 11011,1rlano come noi (prodondità dei Km• plid diM'.on.i), ed agiKono come noi vor– n::1111110 agire quando ci Knliamo buoni: .i due earancri ti1>ici della fiaba. Ma lo s1>e11a1orcmedio non e.i rende cf>nlo di esse.re 1raspor1a10 in un mondo fonta•tico. Gode wlTre 1oenteche qualco" di buono gli rimane nell'animo, 1111nem• meno ili accade di chiederti perd1i!. Riaul• 1a10 miracoloso, in cui ata la ,·era gran• .Jciza di qucs.10 ultimo Charlot. Si riconos« co!Ì, a più claiara conferma di q11anto già acttnnava • Mr. Verdoax "• ,che Cha11li11c:ondutle veramente all'apice tlclla Ml:Icarriera di grande auorc. Slamo tutti degli IUHSIDI di L- CAYATTB L. l\f. In (IUCS1ofilm - come ocll'ahro dello ~lcè.!Oregista • Gius1b:ia è falla• costruito con lo aleuo animo polemico e la tteua bra, ura - Cayanc ai lu111eperd1è Ja genie ,·cda con quali ordigni aMurdi ai pretcn• da 11ifcnderc - la - socic1i1. Purtroppo molrn gente non vc,le ugualmente: è per• fìuo 11-0uibile trovare chi ride tlurante la proi.:zione ,li un film cosi duram~nte do• loroMI. La ;;;1oria è Kn1plitt. Al centro c'è un ragano creaciuto nella atrada avendo co– me rifugio una baracca in cui trova la 111111111111 uhriaca la ilOrclla pros1i1u1a un fra1ellino che incominciava a battere la aua .ieua strada. La • refiilcnza • impie• ga quf':1-IOragano: gl'insegna ad uccidere, u1iliua per <1ucs10 me51icre la sua in• conM-ia forhcria animale, A guerra fi11i1a egli non sa rientrare in un ordine che ~r lui non è m:ii esillilo. Uccide ancon 11111 ,·olta, e i giudici lo condannano a morie. Ed il film 1egue la sua vi11 quotidiana ndla eclla dei eondan1111i a morie, con 11hri che vi 1>u11no accan10 • lui - 1111 medico che 11011ae... eua J"ammenere cl1e ha ucciso sua moglie, come pretendono i giudici; un l!,iovanc cono che non com• 1>rende cornc possano i tti1111iciardire ili i111romentr;ii nella ca1c11:1di ,•en<foue per c-ui ha ueciso la @uab:unbina percht: pian. Fend<t di 11ot1e toFlie,•a il &011110 alla ,ua ~tand1eua be~1ialc. e nel ripoto del ur• ("ere ric-ominria a pcn!arc.- e 1' aceorge ,·on orrore di 60 che ha (1110. e 1>rO• 11rio 1111ando !la JJCr redimerai nella co• &cicnu del J>e«a10 lo uccitlono: 1111 (';11111>a11nolo malato d1e i giudici condan• nano a morie dopo cht! un medico pie• toso l'ha gu11ri10 del male che lo n•c,·• @11into ad uccidere. Ed il ragnzeuo, il fra- 1cllo del Fio,·anc condannalo. strello nell1 morsa di padroni-lc,ali che • 11111i <'o~,i ,•ogliono ridurlo be1tia (l'episodio più 11a. 1eti1o ilei film: ques.to bambino cd una bambina come lui disperala e che ama un'oca. e il piulrone che ordina l 'uct.is.io – ne dell'ora). Ed i guardiani: 1>1wcriuomi– ni ridoni a bre il cane. Ed i funzionari gelidi atroci cui &0110affid:iti le formali1à delle uccisioni legali. Ecl il grauo 11rcte d1e sta al vertice di queata rnpJJrc&cnla• zione dc11a inerzia criminale d"una socie1ia ehe non esisle in aurauo, che è reale in c-iastuno di noi, che auauina a @angue freddo inv«e di dare pane e affeuo ai di– @pcrati, ehe a sangue freddo di,perna la morie auravcrao 1111 meccarti!mo impeno• nale di cui lulli ~iamo re~n!abili. 697

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