Volontà - anno VI - n.8 - 15 agosto 1952

Se poi si pensa che la scienza ha su– ralo ormai da tempo Ja posizione materiaJis1a per assumere una veste pili dubitativa e pii1 a1>erta a tutte le possibilitit, si vede quale sia il dan– no di quesla propaganda consuetu– dinaria, che non ha un'efficacia pra– tica di liberazione dello spirito da– gli assolutismi teorici e che arresta tulio un ruo\'imeuto a una posizione ormai arretrata rispetlo al progres– so deJlo spirito umano. ~el 1860-i0 eravamo aJl'avanguar– dia del pensiero; ma siamo riJUasti sempre allo slesso punto, ed ora ci troviamo, per quel che riguarda <1ue– sti problemi, alla retroguardia. Vera– mente una forte reazione contro la tendenza kropotkiniana a cncare un fondamento scientifico alle nos1re i– dee c"è slata in mezzo a noi, però essa s'è fatta sentire nel campo del– la lolla anticlericale assai meno che altro\'e. Combattere la Chiesa cattolica cer– cando di provare che Dio non esisle era radicale e seducente. Senonchè un bersaglio lroppo ampio fa perde– re i colpi, tanto pili che iJ nemico che noi vogliamo colpire non si tro– va precisamente al centro, La Chie– sa cattolica è un nemico che ha una vita mortale, come tutte le istituzio– ni umane. Una lotta diretta contro di lei ha dunque molte possibilità di successo. Dio, ammesso che sia un nemico, è un nemico quasi certamen– te immortale, anche se non esiste. D'altra parte, come ho cercato di di– moslrare, I' ipotesi deista, sinchè non è eretta a sistema e sfruttata da organizzazioni sacerdotali, non ci dà un gran fastidio. Di più, essendo tanto radicata nello spirito umano, costituisce un errore tattico identi- 426 ficarc con essa il nostro ,·ero nemico, che è la Chiesa. Noi dobbiamo partire dal prin– ci1>ioche la vita sta nella libera ini– ziati,•a individuale, nella formazio– ne personale della coscienza e che <1uauiasi organismo che cerchi di ir– regimentare gli spiriti, d'imporre lo– ro un 'uniforme, de,•e essere combat.– luto. In cp1esto senso dobbiamo Jot– tare contro il totalitarismo settario della Chiesa; in <1uesto senso: cioè senza cadere nello stesso errore che combattiamo nei nostri nemici. ~oi dobbiamo dimostrare nella propaganda che la Chiesa, deposila– ria del principio d'autorità, è Ja pili sicura al.leata degli oppressori, non incidentalmente, ma per Ja sua stessa intima natura, dal tempo in cui co– stituendosi in organismo ufficiale, si mise in contrasto coUo spirito de] Cristianesimo. 11presentare la Chie– sa come I" espressione genuina dello spiri10 religioso e identificarla con esso, è piuttosto renderle un sen 1 izio che danneggiarla. La Chiesa sa che, finchè i suoi nemici si presentano co– me nemici d'ogni credenza in Dio, essa può contare su tutto un esercito di fodeli che, difendendo lei, credo– no di difendere uno dei propri senti– menti più gelosi. Il giorno in cui ]a– sceremo la questione religiosa all'ar– bitrio individuale e combatteremo solo il dob•1natismo deformatore del– la Chiesa, dimostrando che que– sta non fa che portare il sentimento religioso a un liveUo inferiore, avre– mo assai maggiori probabilità di suc– ce;so, specialmente io mezzo al po– polo italiano che è tanto portato - per tradizione storica - aJl'ant.icleri– calismo. I nostri propagandisti han– no più d' una volta esperimentato tJuanto sia pericoloso prendere di

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