Volontà - anno VI - n.8 - 15 agosto 1952

la DisCatta semina i suoi carri, le sue milizie il vento. Passano stendardi colmi di morti a noue nei villaggi caduti sotto una maligna stella. Dov'erravano lumi sulle soglie, i dolci suoni d'una terra amica, sigilla come un rito nero fuoco le dimore ospitali. t spento il giocu misterioso e fatale dell'amore: languiscono negli orti tutti i fiori da cogliere e donare. Arde il silenzio di segrete proceJJe e si consuma lenta la notte in folli passi e soste agli usci taciturni: se li chiama co la sua voce antica il vento, si schiudono furtivi verso i campi. Mani leggere mondano <lei fango, lavano i morti nei tinelli oscuri, e n1>po!Jaiata vii;ila dai muri nascosta ovunque una goyesca muta: è foocu acceso in cima alla moresca torre che orremli sonni chiude. o ,•a bassa uggiolando lungo i fiumi e alle donne s'appicca c1.1rvcall'onda, come nei tc1upi della gloria ispana la greca fiamma a trnvi saracene. Chi sonò a morte la _<lolcecamJHlll:J per l'amico caduto ora nasconde un sasso ignoto di deserta valle: lit si nutre il bel falco di colombe -e magre capre brucano i corimbi; quando ne luggono i fanciulli, a sera, vi posan quiete le stelle granadine. ·i;: vinto Don Chisciotle. E vive e spera. GUIDO CERONETTI 473

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