Volontà - anno VI - n.8 - 15 agosto 1952

dcll"cdificio, "istc dalla strnda, a1)puiono oscure ed 01)11chc,non lucide l~ lrni,p;1ren1i. Cosi. cste1icnmente parlando. lu (Hincipalc funzione di <1ue– dc grnndi pareli di ''Ciro è quella di scn·ire come specchi in cui si_rifl~t– tono gli altri 1mlazzi della cittì1, e tal\'olta il ~iclò occidentale_ "i. gioca 111 delicato contr:.tppunto con il cielo orientale. Nessun palazzo di :"lew York risponde in tal grado al costante gioco di luci di ombre del mondo esterno; neS:,uno mut.t pili delicatamente con l'ora ciel giorno e con il modo in cui lo colpisce la luce. orn accen1uando le barre \'Crlicali cli metallo df'lle fi. nci,lre, ora rilc\'anclo il verde oscuro dei pannelli di ,·etro e dando rilievo alla orizzontaliti1 della .co1nposizione. Nessuno ha mai 1>ensato di costruire uno specchio di qucs1e dimensioni, e forse nessuno ha nemmeno pensato quale infinita serie di <1ua<lriun tale specchio avrebbe rivelato. L'effetto eslctico è incomparabile. Ma, disgraziatamente, quanto piì1 il fabbricato è efficace come specchio tanto meno è note,,olc coiuc 01,er:i d'architettura. Gli archi1ctti, probabilmente non accorgendosi che la !oro costruzione sarebbe diventata uno specchio, si attennero tenacemente alle qualità bidi– mensionali dell'esterno. Non v'è infatti in quellr pure in\'ariahili pareti verticali, eccello che per la 1>rescnza delle bande orizzontali, nulla che accenni ad una terza dimensione. E1>1nrrein un giorno grigio od al ca– dere della notte, allora il palazzo realizza il meglio delle intenzioni dei suoi disegnatori, pcrchè gli s1>razzidelle luci sui soffitti degli uffici aggiun– gono una vivacità inaspettata aUa facciata occidentale, facendola a1)1,arirc quasi si1nile ad un cielo stellato. Cosi è, insomma, il Segretariato dall'esterno: un (abhricato casto, sor– prendente, la cui fredda austcritì1 ha richiami fiabeschi, simile ad un Pa– lazzo della Regina della Nc,,e che csal.i nella notte un verde splendore lu– nare. Presentato come pura ingegneria e geometria applicata, questo nuo,·o grattacielo si dimostra in realtà il trionfo d'un romanticismo senza rilic,'o. Se v'è qualcosa che possa definirsi <e architettura da libro illustrato », <fUC• sia costruzione merita da\'\'ero d'esservi inclusa. Perciò, quando ci si :at• lenta a guardare al di là dello specchio magico, non ci si deve sorprcn• dcre di trovare- assai meno che una buona sede di la,,oro per una grande .organizzazione mondiale. Il piano tipico del Segretariato contiene u(fici di ,·arie dimensioni. ~fa disgraziatamente esso produce condizioni di la\'oro ben lontane dalle ideali .per i segretari, che occupano gli uffici interni, dove 1n sola luce diurna per– cepibile è quel.la che filtra attraverso le divisioni in vetro semiopaco che separano le stanze esterne da <1uelle interne. Scegliendo di sistemare il Segretariato in un unico grattacielo monu– mentale, gli architetti si son dimenticati delJa salute e del buon umore dei segretari. Inoltre, hanno dimenticato la necessità di mantenere, tra essi, uno spirito di corpo per mezzo di contatti amichevoli e professionali trn le sezioni diverse dell'organizzazione. A Lake Success, il personale delle

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