Volontà - anno VI - n.7 - 30 giugno 1952

nioni e alle manifestazioni detestate, op1mre ncll'acqùisto obbligatorio dei giornali e dei libri (per quanto, in questo caso, sia per lo più predomi– nante, il fattore dell'interesse finan– ziario del partito); in seguito viene il terrore della perdita dell'impie– go, che è già più minaccioso; e in– fine quello poliziesco e giudiziario vero e proprio. La direzione del partito deve ricorrere tanto più du– ramente al mezzo estremo quanto piit Sllesso falliscono i metodi mode– rati. Non è necessario avere acces– so alle informazioni segrete per ren– dersi conto del fatto che g1i effettivi della polizia in uniforme e senza uniforme aumentano in modo verti– ginoso. Le orecchie si abituano a <CrefJerealle notizie ,•ieppiì1 frequen– ti delle sadiche torture alle quali sono soltOflOsti i detenuti, delle per– sone condannate senza processo, dei verdetti trasmessi ai tribunali dalla stessa centrale del partito prima an– cora dell'apertura dell'udienza, del– le 1>ersone assassinate da11a polizia o nelle prigioni. Se nella stampa comunista legg:i::i– mo l'affermazione che il capitalismo contiene in se stesso i propri becca– morti, altrettanto si può dire di que– sto regime. t vero che nessuna op- 1>osizioncorganizzata è possibile, che le voci di coloro che protestano sono invariabilmente ridotte al silcn7,io 1 sia che escano inarticolate ed esitan– ti dalle labbra dei sem1>lici, sia che le formulino gli eruditi. Ma vi sono altri nemici, ben piÌI insidiosi e pe– ricolosi perchè inafferrabili. La pro– paganda stupida e pesante la quale inct~ssanteménte ri1)cte sempre le medesime cose, ormai non pro,•oca altro che indifferenza verso ciò che il partilo comunista vuole e intende 384 conseguire. Cosi viene a mancare al partito l'appoggio popolare. La tal• tica dell'astuzia ha creato nelle mas– se una grandissima differenza verso tutte le iniziative del partito, perfi– no verso le più lodevoli. La sua or– ganizzazione inumana che calpesta la coscienza delJ'uomo provoca un odio latente. Il terrore può avere piuttosto l'effetto di incitare gli in– dividui ad un'audacia In quale per finire si burla di tutti i rischi. che non quello di annientarli. Dopo c11umtoho detto, potrù forse stupire se affermo che H secondo malinteso, a proposito di quello che si è verificato nei paesi sottoposti al regime sovietico, consiste nell'im– maginare che i comunisti - dai ca– pi dei partiti comunisti ai vasti qua– dri dei militanti devoti, dagli in– feriori ai superiori - siano indivi– dui disonesti, cattivi e depravati. Va da sè che qui, come dapper– tutlo altro,,e, sono riscontrabili e– sempi di tutte le depravazioni e di tutti i vizi umani. Ma ,•i sono fra i comunisti individui di alto ,·alore. so1)ratutto Cra i comunisti dell'ante– guerra; sarebbe ingiusto sospettare <-ostoro di mo,·cnti vili ed interessati. Essi intendono veramene fare del bene al f)Opolo; e se sacrificano qua– :,i tutta la Joro vita agli obbiettivi ,,oli1ici. se non esitano a sacrificare anche le ,·ite degli altri. agiscono così r•cr una convinzione 1>rofonda di costruire un mondo migliore e d'una bellezza mai esistita finora, e ciò non per se s1essi, ma per gli altri e sopratutto per coloro che ,·erranno. F.ssi hanno profondamen– te ancorata nel cuore la fede misti– ca che l'umanità potrà realizzare in questo mondo un paradiso di pace,

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