Volontà - anno VI - n.7 - 30 giugno 1952

UMANITA' CONTRO FRANCO DOPO /.,A PUOTES1'A ,li PMigi. ecco fo protesta tli Lo11drn.Insieme al · 4ruppo d'i111e/letttwli ciel momlo lati,w che. pur esse,ulo di tJllrie opi• nioni, hanno in Frat1cia così aspramente denudata la figura sa11guim1ria del cristiano Caudillo spagnolo, arcaicll sopravvivenza carica di inumanità clic sofo mtmtiNw fo Spllgtw fuori d'Europa, questi i11telle1tuali di Vl1ri,• opinioni del mo,ulo a,1glos<uso11e lwmw accentuata - com'è ,w/fo forma meritale e nel loro coi,111111,: - la corresponsabilità di ciascuno che lasci p<lS• sare senz<r,prowstc, gli assassini legalizzati di Spagna, tutta l'attivitri bri• gantesca ,. rerroristica del gotJCmo ,li MlUlrid contro il povolo di Spag,w. Il. nostro cuon• ci portt1 tt ripetere sopratutto l'appassionato ummo11i– me11to di Bro,wu·sl.·i - uno scienziato illustre, il quule lw più degli altri scosso il pubblico (sopratutto di giovani) che riempiva la J\lemorial flall di Londra, gridando il sè stesso ed a loro: non itbituiltmoci anche noi a co1H siderare il terrorismo dei governi come una facccndlt ormai. consuetll e senza rimedio. A11che all.'a:ione dei govemi dev'essere posto w1 limite. Uomini sono infine a11clt.ei governami. Uomi,ii sono, sempre, gli accusati. che si mandano alle, morte od alla prigione, seuza alcuna vera i11chiesta, sen:a al.– cuna garanzia di difesa, u11icamc11tepercl1è co111rasta1wla volontà di pre– domi11io di pochi briganti i,ist.allati in grandi pafozzi e difesi da bamle ar– mate di ca11ida guardia. Responsabili dei crimini di Franco, come dei cri– mini di Stalùt o di quelli <li Truman, siamo anche tutt.i noi. Per me, per te, il primo respomabile sono io, sei tu - fìnchè 11011. ci decidiamo a rico– noscere che 11011, v'è dio che provveda al rimedio, che il rimedio deve sor– gere dall'azione popolare, e l'azione del popolo comiucic, 11erciascuno di noi in se stesso. Contro tutti i dittatori, ognuno di noi deve impegm,rsi " resi.lire sem– pre vigilante, a non tollerare compromessi, a resistere senza esitazioni. Si può coSi far poco? Ma è quel poco che conta. Il resto, l'azione attmverso i Partiti, le roboanti e vuote parole ,lei capi, serve soltanto a trasferire il male. In luogo d'un padro11e feroce essi ce ne promettono un altro metw feroce. Ma 110nvale per ciò che si muova 11emme110un dito. Ciò che vera– mente importa, in questo tempo di barbarie - ben a ragione H. Read, trova che viviamo in uti'epoca di dissolu.zio11e e di crisi che può stare a confronto co~i il più oscuro Medio Evo - è che ognuno di noi, magari da solo_se meglio 11011 si può, pre,ida co,i se stesso l'impegno ,li resistere url ogni pa<lrone, e /o ma11te11gt1 tenacemente giorno per giorno. 374

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