Volontà - anno VI - n.6 - 15 maggio 1952

L'imperialismo non è una minac– cia nuova per la civiltà. li nuovo pericolo è che la propaganda di una scelta di vita o morte tra l'Oriente e l'Occidente sta spingendo all'accet– tazione generale dei principi ma– chiavel1ici della giustificazione dei mezzi col fine, a spese del principio radicale che « una offesa ad una per– sona riguarda tutti ». l\faria Luisa Berneri appartenne alJa piccola ban– da dei difonsori senza compromessi della nostra coscienza sociale, ed i suoi scritti ne sono la testimonian– za. E' per questo che essi resteran• no validi ed utili anche <1uando gli eventi che essa discuteva avranno perduto ogni diretto interesse. V. RtCH,ums LIBERTAS Il Minislro della Pubblica Istruzione della Repubblica clericale iu:iliana Sia facendo, naturalmente, tulio ciò che può per port;ire anche le scuole di S1aro nell'orbita chiu!a della Chic~a, })Uf facendo separatamenh\ il massimo J>er 1101en..:iareJe !euole proprie dei prc1i a svan1aggio di quelle pubbliche. Aveva ritcnu10 opporwno per questo, dare alle sue riforme una lustra di demo– crazia focendovi 11ar1ecipare (con l'esposizione di opinioni! il s0Ji10 metodo dei demo• cralici con aggcnivo) gli i11segnan1i. l\fa 11er s1rada s'è accor10 che correva risd1io di conslatare che le opinioni diverse dalle sue enno 1ro1111e,Ed allora s'è nominalo da ilè una Consuha Oidanica, 1utta di gente devota, perchè studiasse i nuovi programmi per i vari ordini di scuole. Faui i programmi, il resto àivenla ,·ano sciorinare di ))arolc. Ora, la Consuha ha varalo il suo ((J)rogramma 11er l'insegnamento d..:lb filosofia lit. A11riti ciclo. I professori di filosofia - quelli almeno che non hanno disimparato a IJCnsarc (e son più di quanto si creda, dopo il regime fascista, entro il regime cle– ricale, sotto la pressione di un 11otenziale regime comunista) sono insorti. Benedeuo Croce, il gran vcccliio clic tunora 1rova modo di parteciJ)arc alla vita sociale Haliana nonoS1an1e il peso degli anni gli sia divenuto gr:wiasimo, ha appoggiato gli insorti. Avevano ben ragione, gli insorti. Nienlemeno, la Consulta, con a capo un prqf. Giovanni Calò, che Dio abbia in gloria, aveva rivestito con una vernice di l,clle J)arolc sonore il proposito di limitare « oppor1unamen1e » i tes1i tra cui gli insegnanti J)Ole• vano 11ccglicre: Platone, Aristotile, Agoslino, Tommaso, Uacooe, Cartesio, Galilei, Kant, Vico, Gioberti, Rosmini. Pun10 e basta, Fuori dell'uscio tuni i cri lici: nicn1e Bruno nè Campanella, nien1e Spinoza nè Lcibni1z nè Lockc, ,•ia Hobbcs e Berkeley e Hume, via Ficl11e e Schelling e Begcl e Comte. E niente Croce. E niente Oewcy, a propo.iilo di cultori di •democrazia». Ecc. In seguilo alle proteste, il dello prof. Calò ha J>ubblicato 1,.-narcllifica: al suo elenco di nomi, ai suoi Il nomi, va aggiunto un « ecc. 11. Cosi la bona par parala bene, al– l'uso dei preti. l distraiti non si avvedranno dell'ecc., i conformisti capiranno che igno• rare l'ecc. fa piacere ai padroni, i ribelli si sentiranno isolati. Viva la liberlà è un proposito privo di senso se non dice, prima di tullo: abbas.so la « libcrlas » dei preti e dei loro accoliti. Chi ancora non s'accorge che in Italia l'im• presa più urgente, svanito ormai il pericolo comunista per gli enormi crrorj, dei capi vicini e di quelli lontani che slanno aprendo gli occhi anche ai ciechi, è l'anacco fron• tale contro ]a Chiesa cattolica? Altro che «apparentamenti•· 324

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