Volontà - anno VI - n.6 - 15 maggio 1952

stra azione passata va, oltre il van– taggio personale, al gruppo al quale si aderisce. Ma perchè ogni nostra parola ai conoscenti ed amici, per invitarli ad associarsi con noi, suoni convincente, riesca a chiarire le loro idee ed a deciderli all'azione, OC• corre che già dall'osservazione di un nostro costume d.i vita abbiano avuto un indirizzo dimostrativo del– la nostra posizione attuale. Abbiamo perciò il coraggio di as– similare talmente il passato da poter quasi non parlarne pii1 se non sto– ricamente. Facciamoci, ciascuno di noi, una fonte di attività attuale, che com– prenda naturalmente il passato, ma lo ricrei in ogni nostro atto. Conserviamo l'anima dei morti nella nostra anima come guida e misura. Dimentichiamo d' aver acquisito dei diritti di benemerenza. Battagliamo, senza retorica, con tutta 1a nostra forza, per conservare e realizzare il diritto e la volontà di lottare per la giustizia e la libertà. MATILDE DI PIETRA..t....-TONIO MANOVRE COMBINATE Tutti sanno, per il gran rumore c11e vi hanno fano attorno i giornali d'ogni co. lore, del tentativo di Don Sturzo di promuovere a Roma un lislone,civico che raggrup• passe 1u11i i partiti in un fronte unico, auorno alla D.C., conlro il P.C. e la sua lista• civica. La proposla non ha concluso nulla, come ~i sa. Ma l'episodio merita quah:he riOessione. In reallà, menlre Don S1urzo varava la tua proposu., l'organo dei gesuiti (11: La Ci– viltà Cattolica») pubblicava uno studio del «sociologo» della S. ]., P. Broccole~i, jo cui ne veniva scoperto l'animus. E' questo che i cittadini della repubblica clericale ita– liana non hanno meditato abbastanza. Il succo dello pseudo-ragionamento in questione è: Roma non è solo la Ca11itale d'Italia, ma è anche la sede centrale della Chiesa, quindi vuole un regime speciale, come anche i fascisti avevano riconosciuto sottraendo l'amministrazione di Roma alle comuni elezioni e facendola invece funzionare attraverso un Governatore nominato dal Duce. Cioè, in termini più semplici: Roma è una specie di <'ondominio, in cui la Re– P!'bblica Italiana è ospite, ma il padrone di casa è il Papa. Dunque, usiamo tutti i ri- guardi al padrone di casa• .lncomprensibile è clie alla manovra si s.ia prestato Don Sturzo, del quale tanta gente aveva prima d'ora tale stima - anche nella piena divergenza delle idee - che un simile passo sarebbe apparso impoHibile. Ma anche Don Sturzo è un prete: e deve ubbidire a Roma, quando Roma ordina. 313

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