Volontà - anno VI - n.5 - 31 marzo 1952

A N T o L o G I A UN ABITO PER CUMMEO QGNI MATTINA Gerardino Cummeo verso le sette era all'impiedi. Il padre, disoccupato, già s'era alzato per andare al mercato or1ofruttì– colo. nella speranza di tirarf' <1ualche carrelta carica, di prestarsi ad un qu'l– Junque servizio. Era un uomo, come si dice, di buona volontà. A.nche la madre era da tempo sveglia e stava nel cortiJe a lavar(' nel « cupiello )) per la millesima voha la stessa biancheria di sette figli, divenuta logora, sfil.1c– ciosa, irreparabile. I ragazzini invece stavano a letto svegli. Fra poco, dui' o tre, senza colezione, sarebbero andati alla scuola elementare - un'isti– luzione liberatri<'e di queste nostre madri - e gli ultimi due - quasi an– cora neonati - sarehhero restati per un pezzo a letto. E. i loro pianti non potevano essere ascoltati. Cummco avr·chbe dovuto l'SScrc il l)aladino della famiglia. Avrcbbt· 1lovulo aiutar(' il padre, la madre, j frateJli, la sorella c1uattordi<'cnnc. L:i madr<' gli diceva: (( Farabutto, dovresti essere il nostro SC<"ondo pa1lr<' >>. Ma Cummeo non rispondeva piì1. Si serviva di quell'unica stanza per sette persvn<', come dormitorio. Rinc-asava quando era si(•uro che il 1rnrJrp dor– miva e si s,·egliava ~ anche se era sveglio dall'alba - quando il padre era scomparso: per non incontrarlo, per non sentirsi offendere a vuoto, per non aver botte alle quali da figlio non poteva reagire. Il padre lo ave– va preso sull'occhio, come diceva Cummeo; che, sebbene uomo di carat– tere e fornito di uno scheletro possente, che la denutr.izione non riusciva a rivestire, per rabbia e disperazione, M'gretamentf', a letto piangf'va. scf'n– Jerulo dentro di se, in fondo in fondo, dove c'è solitudine assoluta e uu remoto rumore di cuore. Il padre in lui vedeva la sua disoccupazionf' e rliveniva cieco e Curioso. Eran così J)assati due anni. Nel 1949, Cummeo, rinunciando a tutto e comunicandosi, per supcr– !itizione, due o tre volle, affinchè Gesti apparissC' in sogno ◄' in suo Cavon· all'ingcgrwre dello stabilimento, era riuscito ad entrare <·om<' racchino, per il 1>eriodo stagionale, in una fahbrica tli pomidori. Vi lavorò dal luglio al settembre inoltralo, fino a 1rcdici ori' al giorno, senza domeniche, senza un bagno di mare a Vìctri, una distrazione che sia, consegnando tutto il salario ordinario nelle mani della madre e serbando })er sè quello (( stra– ordinario)). Di, fanciullo, dalle scuole elementari Cummeo dt!sidera·va pos:-.eder<' un abito vero; non comprato al mercato a dozzina da11a madre, che non gli domandava nemmeno se lo volesse nero o bianco. Sentiva di a,·ere diciotto anni pieni e, insieme alla brama d'amare, gli era nato un senso di ver– gogna. l suoi compagni lavoravano, ma dividevano il guadagno della fab- 284

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