Volontà - anno VI - n.5 - 31 marzo 1952

l'esperWn:a mistica ha scorlo la stessa i:ittr divina (1( hai veduto il /ratel tuo. Imi vNluto il tuo Signort> »). Questi due momenti della nostra vita n-0n sono altro che i clue 1 ,oli int.omo ci cui ess" rec,/mente gravitll. La con• quista ,lei senso pro/omio di uoi stessi è la conquista della visione non, solo di ciò che costituisce lt, ragion d'e1tsert> " il seg·rew ddla nostra vita, ma anche dt>Jla vita di ogni altro. Elevwuloci alla capacità della riflessione consapevole, del pensiero e ddla medituzionc, noi ci re,ulhmw veramente capaci di fruttuosa vita di refozione, chè, come si esprimeva Ci<m 13attista V it·o, ht vnità <' uuisct• gli uomini » rendendoU lifti alle <e com.unu,ize civili 11. L'ideale educ<1tivo su cui fom/iamo i/ nostro progeuo di ltrvoro non è ni• qu<'llo dl'llo sfremrto urtivistc, ignaro dei valori della interiorità nè il filmo/o monastico culi.ore di ,ma esclusivamente solitaria e umbratile con• templazione. Nella terra del Vico sembra ben giusto che si propu,1ga a se• g110dei nostri sforzi una visione educativa cM guidi i nostri giovani e noi st(•ssi fl sentirP nella vitti comrmitaria un incitamento n potenzinre la no• Mm spiritualità e nella vitu voltu ull'intimo la funte sempre fresca di ope• rusittì soriulf, f' di 11mrmo i11civilinw11to. LAi\lBEttTO U0Rctt1 ,la: ::icuofo e Ciwì. ,,. I, JJ.J.}952. BELLENTANI ~·è \"Ondu-o, per ora. il proet•~-o della ,unk~~a Bdlcntani, la donna prc~a nel vi• t,-,•hio •lclla nobiltii, dapprimi1, e JJui uffo1rn1a nel fan!!O Jcgli p~c1ulo-a111ori ùi cui si di– k1H1 tanla 11ar1c Jclla eosiclcna (< buo11;1 •u1·ic1i1•) iwliana fìnd,è ,ul un'off,,s.i 11ill i;ro-"sa delle nhrc IUllc lia 1·cagi10 e,! lrn "'llHnHO, E' ~1:11urorul:m1111ta acl una inulilc !H:11:1: ~iii pare ,·hc si ~ia ahl1u~1imza ,·ondarmat:1 iht ~è. ,, l'hc ormai so11ra\•viva ~olo Jll"r finzione in un 1·oq10 1nal:110 . .Ma lu ,·ondanna è ~cn·irn a riaffermare che &C('OIHIV lu morall' l,oq;hcse è lcdto cs~er<' !)Orco, è lecito torneare ron sei donne nlla volta 11llernundole nel J)r,)l)rio letto e ooi 11rhiaffc,-(l.iarle tulle J'nna in fron1c all'altra con una lctlcra ili .--onp;cdo collettiva, è lecito 1r1111arcuna donna come ro~~c un uten,,ilc da 11ia1'Prc pri\O ,1:anima: ma non e lt"1·ito a 11uc~1a 1lonna ri– f'ordari,i i1wece di a\'crla un':mima, t'.11afT~•nnarla .--on la pi~tola quando ogni ;ihro mezzo t' 101'0 dnlla viltà e dalla t·rudclt:, dell'n\\cn-ario. Il 11rocc;.~o Bcllcmani, i cui 1iruta~oni~11 ~on tutti (( buoni <"HIIOlif'i1, è ~lnto ,•oluta• lllt'lllf' <"Ontenuto ,lai ~iudki entro ri,:iJi hinari. I\la esso ha u~ualmtnll' alzato il velo di t·ui Rf'lllJ>rcJ)ill fÌllamenlc ~i ri1·onr(• la ~o,·io!là•1>cr-bc11c in l1ali:1, mcn1rc ~i riafferma H·111prc 11il1 (·al\o]ka. (t proprio come in Spagnn: 11u:111ro 11ii1 In !!Cntc-pcr·benc è .-:lltoli,·a, 1:11110più pon·hcrie. acr:idono (liclro gli n~ri ,,hiu.~i, e tunto pili 1mdibo111la la ,11;c111c-per-bencsi 11rofc~s:1 i1lla luce Jd ~ol.--). 2i0

RkJQdWJsaXNoZXIy