Volontà - anno VI - n.5 - 31 marzo 1952

GLI ANARCHICI E LA GUERRA Ml 1>REME complelarc il ruio 1 pensiero sul 1< problema della guerra >1 perchè il filio scritto che Vulo111à 1 pubblicò su taJe argomen– to in rcahà non era stato scritto ap- 1>0.:oitamcntc per la rivista. Si tratta– va di un rapporto preparatorio dc– ~lirwto ad un Congresso Libcrtt1rio e se non ho niente da ritirare da (JlHUILO in esso ho detto, debbo 1>erò dire che lui limitato nell'esprcs~io– ne del mio pensiero dalla [orma di qut•I genere di documenti. Jo vorrei innanzitutto insistere sull'impcrio.:.o dovere di es:.ere chia– ri, che si impone a chiunque prcn– dt~ po'>izione in questo dibattito. Questo modo di entrare in argo– mento non ,-... una lezione di morale, nrn una semplice considerazio11e che si affaccia alla mente allorquando si gf'l1a uno sguardo sul pacifismo lilwrtario tli ieri e di oggi. Perchè, contrnrianwnte a ciò che vogliono c·n•dere coloro che semplificano 1>cr 1·omotli1:l il problema, ci fu sempre su mie argomento molta con(usione e contraddizione. Per parie mia voglio, innanzitut- 1o. pronunciarmi su questo punlo es- 1 V. 11. ,11, A. V, 31 ago~lo 195] dove JH1bhli,·111111110 <l'accordo con Erncstan, il rapJ>orto in 11ue-1ione. scnzialc nel modo Jliù chiaro possi– bile. lo non mJ stancherò mai dì affer– mare che il diritto Jcirimlividuo di non partecipare attivamente e volon– tariamente alla guerra, è un diritlo sacro iucrenle alfa pcr:.ona umaua e conlro il quale nessun dirilto socia– le può avere il sopravvento. Ne ri– suha, cosi, che io rimango, sc•nz.t riserve, tra i difensori degli ohi<' t.to– ri di coscienza qualunque !)Ossa es– S('rc il motivo della loro obiezione, pronto pili o meno a comprenderJi o ad ammirarli. E' frn queste ragioni di coscienza che io pongo la « non violenza ». quando essa costituisce una do1trina o un sistema, pcrcht· sarebbe f·om• pletamenle falso prelcndere legare questa concezione particolare all' i– deale libertario. Tu! la la storia del movimento anarchico è lì1 per di– mostrare che J'annrchismo non am– metlc, in nessun modo, la non , io– lenza :.ia come principio che come si-,tcma. Jn modo che se io posso a1)– llrovare colui che, ubbidendo ad un imJ)Crativo morale, non oppone alla \·iolenza che una re:.islenza non vio– lf'nta, non vetlo, in virili di <1uale 1•rinci1,io egli ,)ossa prc1cndcrc di ohbligarrni ad ado11are In stessa at- 1 itudinr. Confesso del resto, di non avere un'oJ)inione assoluta a questo pro- 257

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