Volontà - anno VI - n.5 - 31 marzo 1952

della propria conservazione finirà con l'agil'C totalitariamente anche al di qu.:, della cortina di fel'l'O (e gli esempi sono sott'occhio d'ognuno, in Italia). Vale a clil'e che lo sforzo dello A– ron, ben centrato nella Cl'itica al re– gime vigenti' in UHSS, si ritorce con• tro quclJa stessa Comunità Atlanti– ca che egli postula e sostiene. Per amore di obbie1tività e di realismo egli finisce con l'introdurre in seno ai paesi clic vuole salval'c gli stessi germi che avvelenano l'avversario. La guerra è, per il bolscevismo, il surrogato cl('lla libera evoluzione del capilalismo (il bolscevismo procede per palliativi, per surrogati in una .strnltura sostanzialmente idf"ntica); ma 11011 ci dil'à lo Aron, a un cerio punto, che per i l)acsi dell'Europa occidentale << il riarmo è utilissimo pcl' sventare le crisi econorn iche da– to che si trovcmo sempr(' dei consu– matori per le armi l)? Mi sembra parecchio macabra la « spinta vitale)) del ljbernlismo di cui egli deplora la decadenza. Le sue « elitcs n rassomigliano stranamente, indossando la stessa divisa da becca– morti, a quelle sorlc in URSS a se– guito della involuzione d'O~tobrc. La << spontaneità del moto sociale ,, che il razionalismo marxista avrebbe sof– fo,·ato, Uf)pare davvero poco mcrite• vole' di difesa. La verità è t·he se si vuole evitare il costituirsi di una condizione uurnna di tipo orwelliano (1984) è necessario scardinare la rt>altà politica. facendo leva sulla realtà soriale, spontanea e progressi– va quanlo l'allra è mistificata e cri- stallizzante. CARLO Docuo UNO SCIOPERO I mitwtori dello zolfo .wrw in sciopero, in Sicili(t. lino sciopero com– paflo, e circondato dalla solidarietà in lluti gli ambienti <C lavoratori)> del– la Sicilia. Al punt.o che in alcuni paesi gli csercent,i dei 1wgozi :;i :;ono im– pegnati ft provvedne a c,wlito i viveri alle famiglie degli scÌO/U'ranti. Al pu11to (nuovissimo fallo, nell'lr.alia del sud cronicamente disoccupallt ed afj,wwtll) che gli operai dell'edilizia, cui si volgcvmw fiduciosi i padroni di miniere per il crumiraggio, si son rifiutati un.animi. Il rovescio della medr1glia, cioè la faccùi anti-popofore ed tmtìliber– taria dello sciopero, è anch'esso chiaro. I padroni, delle miniere di zolff) siciliani resistonu ,t!Jv gimtr, richieste dei mirwtnri, i tJtWli dom,mdww si mtmenti salariali ma anche chiedono che chi ha tmwws:;clli i denari fab~ bricati col loro sudore sia obbligato ad investirli ueLfo miniere, 11er rimo– d,.rnarne gli impianti, per metterle in grado di Lavorare su basi meno i11- sic11re degli accordi intenwzionali per lo zolfo, che hanno finora rollerarn il vivacchiare degli :=olfisiciliani scavati coi me::::::i dei tempi di Noè. Ed a lrtto dei padroni si è schi.erata la Monteclltini. E chi sa quale monopolio di fat.to rappresenti in ltàlict la Montecat.ini, quale enorme forza ritarda– trici! del nostro ,,;viluppo industriale ed agricolo e.,;;samppre:;enti (dopo es– sertie stata per qualche tempo un propulsore, fìnchè non ha rafforzato le proprie f!Sclusività totali) è in grado cli pierwment.e valutare che i mina– tori di Sicililt combattono non solo per il lavoro avvenire delle loro mi– niere r,w per l'avvenire di tutta l'Italia. 256

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