Volontà - anno VI - n.5 - 31 marzo 1952

lito). L"atlesione dei braccianti al P. C. è insomma sociale, non politica. Ciò che confonde il gioco è che, mentre CSl,isono protesi verso solu. zioni ri"oluzionarie, il PC è spinto nella direzione contraria; ma CJUC• sta << direzione contraria » non coin• <·idf' affatLo con (Juella di agrari e borghesi che, a"versandola, permet• tono al PC di presentarsi ai brac– cianti (e, altro\'e, agli operai), come il naturale difensore dei loro inte• re~i. E. naturalmente, di camuffa. re le parole d'ordine rivoluzionarie con le votazioni per la pace, le agi– tazioni spicciole, e la paccotliglia politica di piccolo smercio. Eppure in nessun'altra parte d'J. rnlia, credo, esiste, come qui, una s1lintn collettivistjca potenziale. Le cooperative sono evidentemente dc• <·aclute, ap1lcs11ntit.e dai capitali, dal. le pratiche amministrative, dalla propriclà (comperare terre? ma è un forsi dire dagli altri che hiso• gna seguire la via legale, un mettere I<' terre nelle mani dei dirigenti, un 1>erpetuarc il sistema dei salari con la $.!Oria che bisogna mettere da parte dei fondi, con la stessa men• 1ali1à del contadino che si scava dai sacrifici per comperare altre due lornalnre tra dieci anni); i colleui– vi ,-ono disorientati, scremati della loro vitnliti, rivoluzionaria. Ma esi– ste lo spirito di solidarietà, l'abito• dine all'azione e al lavoro in comu• ne, che costituisce una base prezio– sa per ogni sviluppo in avanti. La Romagna veramente sembra attendere <1ualcosa di nuovo; le stra– de attualmente sono chiuse da tutte le parti, bisogna aprirne deUe altrn. Una nuova formazione pol.ilica si troverebbe, <Jui pili che altrove, di fronte ad un bivio: o fare il gioco grosso di una lotta sociale che attac– ca le strutture sociali e impegna di. retlamente i braccianti; oppure gel• tarsi nelle questioncelle di dettaglio (le elezioni amministrative, Ja poli. tica governativa, patto aùantico o no, Trieste, ecc., tanto per inten• <lerci). In entrambi i casi essa sarebbe de. stinata ad opporsi energicamente al PC, e 1)erciò ad allirare le simpatie degli « impauriti n dal PC. Azione necessaria, ma pericolosa; infatti, o la massa dei braccianti aderisce (se• guendo quali temi? esiste, proprio <111i. il precedente del passaggio del• le cooperative al fascismo), oppure, ,,er la logica stessa deJle cose, ca1rn• et• di rovinare decine di altre lcrze forze 1>uramente politiche, e per la stessa necessità di vivere, conterran• no più gli empirismi deuati dai t·ompag.-ni di strada, delle intenzioni f' delle posizioni di partenza. PINO TACU,\ZUCCJ-11 RICONOSCENZA Ccrli ~ignori Galbiati e Ponticelli, ex ,generali deUa llilizia Fascit<la, hanno telegra– fato :11CaJ)O del Co\·erno in carica, on. Dc GasJ}eri, 1~r ringraziarlo del J)ron•edimcnto con cui il 61:il0 e1,teso il 1ra1tamcnto di pcn,iooc agli ex appartenenti :1lla i\lVSN. lntanl<J, un gru1>J)Odi dc11ulati DC ha 1•rCfie11t:i10 un altro progeuo ili legge che a.s- 6imil.a, agli cfTelti della « causa di guerra»,~ chi ha cùmhattu10 !l'Cr la Rc1mbhlica So– ciale di Mussolini e C. allo 11lCA€o trattamento di chi lm combattuto ronlr<i di c"-Ea. lntanlo, dov1mque si può si jlr0ceS6aOOe~ partigiani. 251

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