Volontà - anno VI - n.5 - 31 marzo 1952

COLLETTIVI E COOPERATIVE lN ROMAGNA CITI VIE~E in Romagna Jler la prima volta - dopo aver senti. to parlare delle cooperative di brac– C'ianli fondate da Massarenti e da ,ullo Baldini - stenta a capire la differenza tra coo1>crativa e collet– tivo. Si pensa subito, in[atti, ad una specie di comunità, entro la quale le l}ii,tinzioni siano impossibili: sol– tanto dopo laboriose domande, si af– ferra la differenza; e si comincia proprio <Juamlo si abbandona l'idea della connmità. Ln coopcrativ:i è praticamt:nte un organismo amministratore della co– mune ricchezza dei braccianti-soci (gestisce il capitale, ac<1uista terre e macchine ccc.), mentre il collettivo ~ uno strumento di lavoro che i brac– cianti-soci, per proprio conto e sen– za che la cooperativa se ne interes– si direttamente, hanno formato a propria utilità sul lavoro. I braccian– ti-soci, cioè, hanno deciso di lavo– rare insieme la 1erra ricevuta dai privati e cedula loro dalla coopera– I iva e cli distribuirsi in un certo mo– do i guadagni. Parlare di « terra ceduta dalla co- 01>cra1iva >> è usare il termine giu– sto. La cooperativa infotti possiede spesso della terra, normalmente ne ha in affitto e la cede per il Javoro ai braccianti-soci, alle stesse condi– zioni dei privati, cioè secondo i ter- mini del contralto sindacale. L't1s– surdo (almeno dal punto di vista !f•orico) sta a1>punto in questa situa– zione; i braccianli-soci sono i 1rn– droni della cooperativa. e perciò del– la terra; però da questa posizione 1rnssano continuamente a quella di comuni salariati al servizio della cooperativa, come di qualsiasi altro 1Mdroue. Non è tanto semplice, la situazio– ne, e 1,crciò non cosi semplicemen– te criticabile. Bisogna tenere 1>re– :,ente elle la coopcrati,,a non è una comunità: essa è piuttosto qualcosa come una società per azioni. L'uni– ca differenza sta nel fotto che, men– tre la normale socie1à per azioni as– sume opera i eh<' non fanno parte della società, i dipendenti della co- 01>crativa sono i !)adroni stessi; è 1w– cessario perciò che quando uno di quei « padroni >) va a lavorare, di– venti un salariato di se slesso, si paghi a tariffa o a contratto. Va a finire che il bracciante diventa sem– pre più salariato e sempre meno so– cio; va anche a finire che la coo1>e• rnliva diventa sempre più il grup4 petto sottile dei dirigenti e ammi– nistratori. La terra disponibile, anno per anno, viene distribuita dall'Ufficio di collocamento (governativo), ad un 2<13

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