Volontà - anno VI - n.2-3 - 15 gennaio 1952

stro11do cttlit11di11i. e preparazione particolari per l'ed11co::.iu1w,o/ire aJ/a ca– paàtà (che 11011 s'impara) di esser centro di vilu in co1111111e senza ricor– ren! al comando. Per <1mmto Jùnita/.o nei mezzi, e quindi rwl 11um(•ru e 11el te1111w, il nostro primo esperimento ha dimostrato quali. gnmdi possibilità 1>imt0of– ferte. per fo. vitu dei ragazzi, dal vivere in. un ,r.,n/Jiente .sono, cori le cure e le attenzioni necessarie, senza che vi si creino mai rapporti di subordi- 1uizione tra chi riceve e chi dà, cioè senza le carntterist.iche autoritarie e filuntropiche de/Le comunità in cui gruppi di adulti preln1do110 dffi rn– gazzi, in cambio del cibo e de/J'iusegname11to, clw si lascino moddlare se– comlr> le loro idee. Vogliamo riprendere l'esperimento nella prossima e1ilttl1~,ro11 il. fll'O/JO· sito di avviarci. verso quella comunità di ragazzi che è l,r rm:tn ultim(I d,,Jla Colonia. E poic/1è a lato dei risultat.i positivi ce nl~ i;o1w 11a/11ml111e111e. 1111- che dei negativi, (e se qui nor, li. esponiamo è perchè ci propouùuno di parlarne in sede più adatta), sono questi sopratulto che terremo present.i, con la speran::a di troL·nrvi rimedi'.o, in modo dw il 11.os/.ro JJrussimo lavoro segni 11r1 passo avanti rispetto a quello precedente. Per l'eslate prossima port.ererno a 15 it 1111111,•ru dd ragazzi per og11i turno: e 15 comincia ad apparire il numero ouùno une/i(! p,!r la comw1i.tà permanente futura. L'esperienza ci. ha insegnttto che per i nostri scopi sono du preferirsi le piccole comunità. Se ci fossero i, mezzi .. sorebbe bnw che ne .~orgessero, oltre La ,wslrn, altre pure piccole. PltrLNu/o ciascun gmppo da i,npostaziotii. diverse, la comparazione dei loro risultati permelll!rt'bbe viu via di orientare meglio il lavoro di tutti. Ed (1bbiamo pure com,uaato c/w il /m;orare attorno a q1wlchecosa di c<.mcreto slabilisce vincoli pii, so– lidi Ira compagni e che costoro in genera.le si, <llt.ivano 11w~,tiorme11te. con– tenti di rinunciare alla loro domenica di riposo o cdle loro ntc<mz,, w11wali 1wr /cu;orare aUorno a qualchecosa di utile. E' proprio veru. q11i11di. d,e [w::.ion,, me11,• in ,uoto rlf'II~ t•nergic creative, .~uscitn ùt.tPres.w, attorno, (' (IÌ11ta 1.11/li - ,, riasc1mo di noi p(lrtecipanti per primi - o Leder pilÌ chioro ed a 11011 Jasciorsi sort>rchiare cfal b11lo d<:i f<>mpiin cui dvùimo. Ci. preparù1mo. così, a ri.prPndere il nostro esperimento di viln socù,le libPro. Clii crede rwlfo su.o utilità ci ai11ti. La Colonia lut tanti bisogni P -ciasrmro può trOIJ(lrt> un modo suo di esserle utile, se11za pPr qu<•sto 1,·(mir meno lld altri compiti o distogliere la s,w solidarietà dt1 altre itri::.ialivt•. Dopo il ris11ltato del primo esperime11to siltm.o oltimii.ti. Siumo certi clie /ro1,·Premo collaboratori e mezzi per rim<'Llerri i11 commi110 P per prn– .se;{11i1·t• 11ell',1vven1'.re. G. .RERNERI N. d. R. - Speriamo di 1rnbhlirarc nel 1,rossimo numero una rcla~io11c di C. Ccr• ,•11.siosul funzionamento in1en10 tiella Colonia e sui suoi risuluui. 149

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