Volontà - anno VI - n.2-3 - 15 gennaio 1952

nalmente c'era da fare una cosa che tutti potevano fare, una cosa che l)Orta.va la massa a muoversi in mo– do organiz7..ato ma sciolto, organiz• zato su un oggetto, nel lavoro, non nella astrazione di un apparato. E non per nulla mentre Gandhji com• piva la sua marcia fino alle acque che, fatte evaporare, gli avrebbero dato uu pugno di sale non tassato. il Congresso con Nehru alla testa si preoccupava di organizzare i 1propri quadri, di creare tutte le possibili 1mccessioni nelle cariche a mano a mano che i capi venissero arrestati, di mettere in piedi un servizio se– greto di corrieri ... Codesto ap·para– to, in realtà, si preparava a sfruttare il moto spontaneo della massa. Suol dirsi che senza codesLa orga– nizzazione non ci sarebbe storia. Può darsi: come è Nero, però li) cbc sen• za quei moti gli apparati non aneb– hero nulla da macinare, batterehbe– ro -a vuoto con le loro 1mle; b) ehc oggi i moti spontanei sono semr•re più rari perchè sempre più v,asti si aono fatti gli apparati, le organiz7,3. zioni rii persone e non di cose 1 • Sic– chè la storia ha sempre meno occa· sioni di ottimismo, sempre .meno prohabilitì, (li narrare d' nomini e non di vaghe ideologie. D'altronde è anche vero che in G.andhji ;!iocavano elementi religio– si. E Nehru che è il tipo perfetto, in questa materia, dell'ateo sette• 1 E' il male <li cui ~JTrono, d0Jini1i– vanu:111e, i sim1acati (i partiti ne hanno sempre sofferto; ma non rurono mai, per na1ura, concreti): che si 1•reoccupano di organizzare j lavoratori, non il lavoro. Per• i·hè credono che forti per numero potran• no influire sulle cose: ques1e, invece, rea• gìscono nella soli1a maniera, cioè sfuggo• ]32 <"entesco 1 , ha ragione di criticarlo a lungo e a fondo. La metafisica ,por.. ta G. a dar di braccio, un poco alla ,·o1ta, ai peggiori reazionari; a co– loro che, ricchi e felici in questa vi• ta terrena, pensano che sia molto importante per le masse preoccupar– si dell'ollretomba, della felicità e– terna. Gandhji ,vedeva di mal occhio le idt~e socialiste di Nehru, e non intendeva prroccuparsi delle riforme di struttura che questi rsigeva, p•ago d'espellere gli inglesi anche se aUea.– lo ai ricchi e ai possidenti i quali « avrebbero a poco a poco app,1·eso la gioia di donare ai poveri )J. Ma si sa; nessuno è perfetto; e G., pur essendo uua delle più import.aut.i fi– gure della storia umana, ripele lo stesso equivoco del cristianesimo che - dirompente e rivoluzionario .al– l'inizio a causa della novità che por– lava neHa chius'aria del inondo ro– mano ~ andò presto mettendo in lu– ce le caraltnistiche « rinunciatar-ie )> •·he contraddistinguono qualsiasi pen– siero religioso: 1volto cioè fuor di noi, volto a un'.ahi-a vita e in questa vita rassegnato, passivo. Ma L'opera di Gandhji è la nrntr– ria infocata, vivente, sulla quale a– giscono il Partito del Congresso e Nchru: è la massa con il suo in.fini– to pulsare, nascere e crescere e 1no– rire e r·inascere, semine diversa e sempre identica, su cui compiono le no alla massa e ri111angono staliche, sor• dc, inumane. come è ulile il'altro111:le agli orga11izzawri che siano. 3 Anche +;e di;:;cutendo <li religione in un ap1>osilo capi1olo dirà che lo affla10 di un Dewey lo acceua. Ma qon c'era forse– un affiato umano nel '700? si pensi a Con• dorcet, agli ideologhi, a Hclvetius.

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