Volontà - anno VI - n.2-3 - 15 gennaio 1952

vroporzione (vedi qualche accenno nel nostro primo articolo): gente la quale si illude che le sue linee ora diritte ora sghembe, i suoi accosta– menti di colore, puro, abbiano una loro interna tensione, e non si ac– corge tli fare, nel caso migliore, sol– tanto della normale decorazione. Il prevalere delle soluzioni grafiche, cioè delle ~oluzioni soltanto formali, 1>orta a tradurre tutto in schemi pu– ramente propagandistici, sicuramen– te legittimi in sede pubblicitaria ma negativi tanto da un punto di vista estetico quanto da un punto dj vista etico-socia le. Lo so che questo è un parlar gros– iolano, e che di questo passo fini– remmo col mettere in discussione gran parte dell'arte moderna: ma a prescindere <lai fatto che Rogers - cioè il filo del nostro discorso è persuaso che la vera pittura e Sf'lll– tura contemporanea sia quella astrat– ta, dovremo pure una volta o l'altra scevrare, in seno alle Corme artisti– d1c venute in luce ai primi del 900, il solito trucco metafisìcizzante dalla reale conquista di una concretissima realtà fino allora inutilmente inse– guita. Si. pensi, per esempio, agli ' .-quivoci provocati ad arte dai meta– fisici ex-professo (i soliti aristotelici di improntn cattolica) i quali riusci– rono a dare del cubismo una versio– ni: im1>osiata sulla mistica ricerca delle esscnzc- prime. degli eterni mo– delli; e "i tenga presente cl1e costo– ro, essendo sempre i 1>il1conformi,ti di tutl i per intrinsecn costituzione, riescono pili accetti alln gente comu- 11,•. favorendo in 1al modo il perma– nere e l'aggrandfrsi del solito equivo– co. È colpa loro se arlisti come Pi– <'ttsso, come llracquc, come lo Stra– winsky di C'Crti periodi, non nltl'n~o- no il consenso popolare proprio rrni momenti in cui riescono a f'SSere ~li esponenti di un mondo tutta fisicità~ tutta concretezza; proprio quando nei loro quadri, nella loro musica, f! i1 senso preciso della nostra vita u– mana senza scadimenti in una mf'la– fisica materialistici, di St;COnda nw– no, o nel formulario catechistico di <1uel materialismo storico e dialetti– co che di anno in anno sempre più si schematizza e si allontaua daUa vi– ta. Ma la più gran parte di codc:ili falsi moderni, e anche quel.li che ab– biamo appena nominato nel momen– to in cui cedono al desitlerio del suc– cesso, non riescono ad andare oltre, ri1>etinmo, il giuoco decorativo. Le emozioni che Roger:i si era ripromes– so di scatenare restarono così una pura esercitazione estetica: e resta totalmente insoluto il problema an– goscioso dclJa casa che permetta una piena espansione della personalil.à umana (anche 1>erchè bisogna riu– scire, anzitutto, a dare uaa casa qua– Junque alla gente che abitn nelle ca• panne, o neUc grolle o fra le mat'f'• rie; anche perchè non è <letto che la estrinsecazione migliore t1clla perso– na umana debba avvenire secondo i canoni di certe filosofie le <1uali. guarda caso, riescono sem1>rc ad an– dar d 1 accordo sin con l'autoritarismo cattolico sia con l'autoritarismo della nuo,,u chiesa staliniana). Dove abitare? Come e pcrchè ... E veniamo a parlare della parte più propr-iamente urbanistica. della parte cioè che avrebbe dovuto 1>cr– mellerc l'instaurarsi di un dialogo pili <"f'nt.ralo e immediato tra esposi– tori e visit,1tori. Si trattava. se non 99

RkJQdWJsaXNoZXIy