Volontà - anno VI - n.2-3 - 15 gennaio 1952

1no e sesto avanti Cristo, lungi tlal distruggere la Ciuà nasccn– l(', la fortificarono e per di più die– dero vita alla scienza. Mentre il gior– no in cui Socrate anivò a << corrom– pere Ja giO\•.inezza )J, invitando i suoi compatrioti a conoscere ciascuno se stesso, ad abbandonarsi all'introspe– zione ed alla cultura del proprio io piuttosto che di occuparsi degli af– fari pubblici', fu Ja fine degli Stati greci e delle grandi creazioni dello sr,-irito greco. Lo si è visto sollo l'impero roma– no, quando lo Stato diventò il mo– no1)0lio di qualche solda10, i citta– dini cessarono di interessarsi ad es– so e si lanciarono quanto pili possi– bile' nella pratica delle religioni mi– stiche orientali e una di esse, il cri– stianesimo, diventò i] grande e de– lerminantc agente della dissociazio– ne d('llo Stato romano e, nello stesso ft•mpo, della civiltà nwdih,rranca. Se nel medio-evo, la Chit>sa fu co– sì potenle e lo Stato così debole, (ad eccezione di qual<:he c·ittit conuner– ciale cd industriale) è pcrchè l'uo– mo dd medio-evo pensava molto di piìi a guadagnarsi la sua vita clerna rl1c a migliorare, quagg:iì,, il suo slnndard d.i vita. Non è che quando lo sp-irilo di nuovo s-i rivolge verso la ricerca << dei beni di qt1f'Slo mon– ,lo >) che lo Stato rinas<"e " si sosti– luisce alla Chie!'-a come istituzione fondamentale, e d1<' la l'iviltì1 mo- 1 (( La filosofir grc1·;1 ;irirni1i1.1 è una fi– lo~ofia dì "omi11i di S1rifo. Pn:-~o di loro ,1011 c'è <111ella « odiosa 11re1e~a della fcli- 1·il;Ì )) clw inromi,wia ,,011 Sonate. Tutto non è ancor.i 1•ondouo 11110 ,1a10 di anina:i :::1: is i:eu:1:;u~~l~:·l:~a;~o•~ i è a::;::~~1 ')l''~:;;~:l~h~~ denrn, la nostra civiltà borghese, es– scnzialn1ente materialista, nasce. Allo stesso modo della Cittii gt·eca, gli Stati nazionali moderni sono Sl-'1- 1.Ì continuamente rinforzati dalle lo1. te d·i classi che si scatenano in seno ad essi. Tanto le lotti di classe del diciottesimo secolo quanto quelle del diciannovesimo secolo non ebbero che come conseguenza di assicurare Ja soliditit dello Stato e la sua .iu. dipendenza, molte volte Lrasforman• dolo. Oggi, J'ideologia tende a sostilUi• re l'interesse di classe per il Cano f..'he una nuova ideologia, la religio– ne moscm'Ìta, si è impadronita, t'O– me uu tempo la religione cristjana, d' una frazione molto imporl.anlc delle classi popo1ari 2 mentre che, per reazione, i nou moscoviti si ri– volgono di nuovo verso il vecchio cristianesi.mo , ridandogli, così, nuo– vo lustro e nuova forza. li vincolo i– deologico, dunque, di nuovo trionfa sUI vincolo materiai<' della classe o della nazione, ci(, che conduce. na– t.nralmcnte, al dcperimenlo dC'llo Stato ed alla potenza della Chiei-a. J paesi protestanti, dove il St•nti– nwnlo r('ligioso è sempre stato mol• 10 meno polr-nle clw nei paesi ri– masti callolici, e lo dimostr~, il fat– to che hanno adonalo il protei;tan– lesimo, una speci«! di COUIJHome~!>O zoppicante tra la religione e jl Jibero pensiero, sono, sotto questo punto di vista, piì1 solidi e continuano acl es<=c-rcal riparo clell'influcnza delle ~ Per lo! ri1'l'rdu:: delle r:111;«• ,li qu,·•t•o fc110111c110 rimando ~ lcllori ai numeri ,li 011ohrc 19-16 degli (< Etwle.~ 111,,,.,,;,,/i.,;1cs , ·1 I fallori dell'espansione russa) e <li 1\~0- •lr• 19.17 flc ragioni del ritorno all:i rcli• µione). 77

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