Volontà - anno VI - n.1 - 31 ottobre 1951

proprio reato o i prol>ri reati spe– cifici'. Negli Abruzzi il reato specifico è il furto semplice; in Calabria le vio– lenze contro la persona, i reati ses– st1a.li e la rapina; in Sicilia l'estor– sione ed il rica\to; in Sardegna l'a– bigeato, il pasc&lo abusivo e la rapi– na; nelle zone di Girgenti e di Tra– pani l'omicidio; in Ca1litanata l'u– surpazione di terreni. Nella Dasilicuta (alla quale, diffe– renziandosi dalle altre pro\•incie ca– labresi, si accosta quella di Cosenza) i reati predominanti e caratteristici sono i piccoli furti contro la pro– prietà fondiaria ed il pascolo ahu– SÌ\'O, Inoltre, il bollore dell'indole e la facile litigiosità ·genernti dalla povertil fisiologica•, e il <1uadro di pregiudizi e di superstizioni che sur– roga la mancante educazione, mas• sime nelle classi meno abbienti del Melfesc e del basso Materano, spin• gono la nostra popolazione ai reati di violenza e di sangue. lL contadi• no lucano uccide quasi sempre con premcdita?.ione per vendicare una offesa o un torto o l'onore proprio o di un prossimo congiunto leso da un atto sessuale, da una minaccia o da una offesa verbale. Raramente l'omicidio è conseguenza occasiona. le di rapine, di abigeati, di danneg– giamenti. Infine, la divisione degli animali, la diffidenza reciproca, le frequenti occasioni per cui la diffi– denza stessa è giustificata, l'invidia, propria dei paesi e delle popolazio- ' LoMB,UIOI: Sociologia Criminale. N11• poli, 1942. • v. le recenli esperienze di medici amc• ricani che han aoltopo&to alla « fame • un gruppo di obbieuori di coscienza prestali• si volon1ari: l'alimentazione insufficiente ha prodouo come fatto psicologico canttcri- 5-0 ni povere, spingono le genti di Ba– silicata alla diffamazione ed all'in– giuria. 1J contadino lucano insegna al pro– prio figliuolo a giustificare e ad am– mirare l'assassino quando ha ucciso per \'Cndetta, e il ladro di legna, di ghiande o di erba di pascoli na– turali quando il furto è consumalo io da11110 del vecchio feudatario, del ricco proprietario terriero o del Co– nnme, ritenendo un sopruso ed una ingiuslizia il fatto che la guardia campestre o la guardia giurala im– fledisca di preudere quanto a lui non si a1,parliene. [I lavoratore della terra, che pure ammira il delinquente comune. inse– gna però al proprio figliuolo :1 di– sprezzar(' il borsaiolo ed il ladro che commette il furlo in danno della povera gente. La nostra ,,opolazione rurale. in cui la sola aspirazione è qut'lla di divenire 1>roprictario ter• ricro, anche se giustifica colui che ha consumato un furto ai danni di un ricco proprietario, condanna sen– za pietà il ladro che ruba al povero cd al contadino, così come condan– na chi vive di borseggi e di rapina e chi del delitto fa una profossione abituale. I figliuoli si formano cosi la stes– sa menlalitR del padre e ne seguono l'esempio: essi delinquono per gli stessi motivi e per le stesse ragioni per cui delinquono i genitori su cui i figli modellano il proprio compor• lamento'. · i;1ico proprio l'estrema irritabilità 1bi1u1- le, il « bollore dell'indole 1'. 1 Nella delinquenza femminile, che a differenza di quanto si verifica per gli uo• mini non è molto elevata, &0no predomi• nan1i quei deliui che sono fruno c1e1usi•

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