Volontà - anno VI - n.1 - 31 ottobre 1951

COLLOQUIO ' E STATO DETTO, fa oggi ciò che ritieni di dover for('. e lascia che accada domani riù che doma– ni accadrit. Nou posso di più. E non voglio io costituire limiti allu mia ;tzione prescnh', che è determinata ,. <:erta, con l'immaginazione dei :,Uoi riflessi futuri, i <1uali sono al 1•iit soltanto 11rohabili, e spesso non coz·rispondono :affatto alla previsio– ne dt'lla mia fantasia. Nel tumulto tcrupcsloso della vi– la sociale m"è facile scuotermi di dosso qualunque parte del mio ca– rico di idee e di impegni, nrn non mai (>Olrò liberarmi della fedeltit a mc•sh•sso - poichè voglio che al– le ~orli incognite della lotta sopra,·• vi,•n in ogni caso la ruia anima d"uomo che si fo, non giit soltanto il ravo gwicio in cui io sono urnn– giatorc di frumento. Antica parnhola del capiluno sag– gio che in tempesta grande ha bu1- ta10 a mare 1u110 ciò che aveva sUl– la n:we, anche i viveri anche le ve– le, ma gelosamente protetla e custo– dila ha la sua bussola - e con (1uel– la è poi arrivalo a salvezza vera in un rifugio do,·c altre vele altri viveri Phan riconfortalo a proseguire il suo viaggio. Che diremmo d'un ca- 14 pi1:1110 stollo il quale getta anche la bussola? a che gli giova se la nave galleggia passata la tempe.ua, poi– i·liè egli non s:1 pili navigarla vcr-o il suo porlo? 11 problema dei mezzi e dei fini io lo imflOSto per mc secondo Vt"ri– ti'1- cioi· in aderenza al molkpli– ce mio vivere reale, ruori di ogni prcccllo moralistico - C(ttando mi dico che i mezzi del mio opcrnrc giustificano ,•ia via il fine a rui mi par cli dirigermi. Guai a chi si costruisce 1111 fine imnrnginario, defini10 a priori at– traverso ar<'hi1e1111re intellettuali. " poi d'esso si serve come d'un giogo. imporwnclolo al vivo umano ili sè stesso e d'altri con le catene della lo~ica. So bene, con cer1e1.za: sono i me,,;– zi di cui mi servo che creano il fine c·oncr<'IO verso cui in reahi1 op .. ro magari senza saperlo, intcgrando::i ,,ia vin nel flusso del mio ngirl' <p10- 1icliano insieme al mio prossimo. È heu evidente: ciò che O/!llUno di noi costruisce è vero soltanto, esiste soltanto, in quel poco di cer– to che giorno per giorno residua dalla sua azione e si proietta ,•erso

RkJQdWJsaXNoZXIy