Volontà - anno V - n.11 - 31 agosto 1950

ainarlo per sapere chi egli è. ?\o, non è vero clic l'uomo possa C.ssere tanto cane quanto uomo - u: o: l'esistem:a » o la • grazia » non vi si aggiungono. Un rifogi11to tedesco che ba vissuto CO· me Claser il dramma della Germania wei• mariana, comunista e nazis1a, ,i china sul mio serino e mi dice la ragione, secondo lui molto semplfrc, della sua amntirazio– ne: 11011 una parola della deseri1.ione com– pleta e co111inuache Claser ha fatto del– la loro csperienu in comune, non è • ve• n » e fede alla profonda realtà. Che mi sia permcuo di vedere in quc• $IO a1)pre1.1.amento la 11rova migliore che &i JJUÒ dare alla tesi ,·he ho az1.1rda10qui. A. P. ALDO CUCCHI Una delegazione ll11l1n1In UflSS La Nuova halia, Firenze 1951 Non è necessario presentare l'autore di questo libro. La aua recente uscita dal Pc, con quella del Magnani, e le dichia• razioni rhe l'hanno accompagnata, gli han• no data una celebrità quasi... mondiale. Pcr6no la stampa estera, così indifferente abitualmente alle cose italiane, ei è oceu• pata di.ffu1amen1e e lungamen1e dell'epi– aodio Cucchi-Magliani. Anche il libro non richiede un lungo di– scorao. t il racconto un pò scialbo, del viaggio di un gruppo di comuniui con qual• ehe « indipendente• di ainistra in URSS ad iniziativa dell'associazione Italia-URSS. Si traila, quindi, di uno di quei viaggi pre• parali in anticipo nei più minuti dettagli e che non lasciano al visitalore in Russia nessuna liberlà di iniziative J>ropric. Perciò al ritorno si trova nell'impossibilita di ra– re un quadro cullo delle condi:i:ioni di quel paeiJC. Ma giia il fauo di es.acre oh• bligati a 8Cguire gli itinerari prc&labiliti, di visi1are solo dati luoghi è assai eloquen– te e dice di quale libertà si gode nella Russia staliniana. Nel libro di Cucchi per ea. ci sono del• tagli significa1ivi: la delegar.ione in que• 614 &tione non potè visitare ca!k! di operai, non polè accedere sui luoghi di lavoro, non potC:vederti c.:rti luoghi pubblici, Ma non fo l)Ossibile m1sconderle le strade fan• gosc, le baracche di legno della città di Minsk luna cittU che coRla 400.000 abi– lanti) nè le migliaia e migliaia di case di legno che ai trovano nella periferia immc• diatit di Mosca e penino vicino al Krem• lino. Poco consolante è stata J1Urela visita al aolo colcoi che le ru permesso di vedere. Easo susci10 i111111cdia1J1meute il confronto con i poveri sfruttati braccianti dell'ltaHa Meridionale e delle zone montagnose del nostro paese. Ma, dice il comunista con• \'inlo, quella non è la realtà dei contadini russi, u la veritù è <1uellatielle &latistiche, dei film. delle /01ografie ,love ii ponono 11mmirure colco& 1110(lerni con tulle le at• tre:::ature meccaniche per rasricolturu. An– che &e non ce li hanr10 mostrati, un comu– nii10 l1a i_( dovere di credere alla loro esi– stenza JJercl1èla me,1:ogna è fsnota ai &O• vietici. » (Pag. 92). Ritroviamo i.n questo libro riconferma delle enorme ingiustizie che esistono nel cosi dcuo paese del socialismo giù denun· cialc da tanti altri. Nessuno osa più mettere in dubbio la ,perequazione tli salari che esiste in URSS (800 rubli alla donna e 1000 all'uomo per lo steuo lavoro, mentre i direuori perce· piscono i1 triplo e gli ufficiali dicci volte di più): l'esistenza di gerarchie per cui, al– la delt:gazione in visita, pcr8ino le camere d'albergo e j potti nel treno vennero di– atribuiti con ordine gerarchico: la haua percentuale degli i1tri1ti al p.c. nelle offici• ne (il 10:12 per cento, ed il partito è con• siderato la poli1.ia del paese): la gerarchia militare in cui il distacco tra ufficiali e goldati è più forte che in qualsiasi ahro e• 8crcito dei paesi capi1alisti: l'impossibilità per il popolo russo di avere notizie degli aliri paesi, cascndo severamente proibito l'entrata di pubblicazioni straniere: i 80• liti cliché& di propaganda che vogliono far credere per C9. che i cinadini americani m.:1110110 di tutto, che le campagne amcri•

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