Volontà - anno V - n.11 - 31 agosto 1950

- Rabbi - dice hracl - ieri a notte hanno arrcstaln un;1 donnn. Fu sorJ>rcsa in atto d'adulterio. Su la sua colpe,•olczza, nessun dubbio! L'han còha sul letto nuziale - aggiunge chinando lo sguardo ed arros– sendo castamente. - Che dici, Rahhi? Che si do"rehhe fare di lei? E i suoi occhi sfo\'illano, volpiuamentc. Gesti si cur\'a ancor pii1 su sè stesso. La sua bocca non si schiude. Molla gente: uomini, fouciuJli, ,,arie donne s'è a\'\·iciuata. Ognuno at– tende impaziente Ja · parola del Maestro. Jsrael ripele la sua domanda, e non a\'l1louc risposta, s'allontana, di– cendo: - Condurrò l'aduhera in tua presenza! - Che dirai, Rabbi? - domanda sommessamente uno degli apostoli. Ge~ll non risponde. Cesti non risponde. Un'angoscia mortale gli avvi– luppa il cuore e gli fa nodo alla gola. Per non iwclare il suo turbamento e la sua paura ... sì, paura, Gesll ripiega il capo sulle ginocchia, e con l'indice della mano destra :,rahcscn la sahLia dinanzi a sè. Che risponderà? Egli interroga il suo cuore. E il suo cuore gli parla con tenero, con appassionato linguaggio, in diCesa della donna adultera. Il suo cuore ha amalo cd ama lutti gli sventurati e tutti i peccatori; il suo cuore ha sa,,u10 sprigionare una luce redentrice persino nello spirito della meretrice di Magclala. che da quel giorno lo segue e lo seguirà fino alla mortf'! Ah! essi ben lo sanno! Essi. essi sanno che io vorrei posare la mia nrnno sulla fronte tor111e111ara tli <1ues1adonna ed itl\'OCarc per lei la gra– zia del P.idre! Ma "ssi sanno pure che, se io ri1>etcssi con la bocca ciò che i! cuore mi dice: lib,•rtttda! sarei perduto. s1)rofondato in 1111 sot– terr:meo! - Che <limi, Habbi? Gesì, non risponde. Un grande schiamazzo. Tutti ;:ii alzauo, meno Cesì,. Una gran folla slra1i1rn nel cortile, \'i si ranunulina. Gridu roche, be– stemmie, insuhi, risate, parolacce immonde s·i1urnlzano e s'ammorzano in un denso nugolo di poh•cre. Nella calca fitta, ondegginnte, si apre il passo Tsrael. Tr:m:inn per mano mm donna scarmigliata, cenciosa, coperta di sudore, di 1>ol"ne e di sangue. È quasi ignuda. Sballottat:.1 a dcslra ed a manca, anzichè pen– sare a difendersi, essa cerca ad ogni costo di CO(lrire i suoi piccoli sçni striati di li,•idure e il suo ventre. Un'altrn donna la spinge alle spalle e Je lira furiosnmcnle i capelli, stra1,pandole, ad ogni stratlone, un gemito. Alcuni forsennati la sputacchiano e lentano cli colpirla. Gesl, guarda quegli energumeni. Riesce a riconoscerne molti. Che po– trebbero essere se non canaglie? Ecco Raul, il sodomita! Ecco Liot, l'ub– hriacone! Ecco Moisè~. il pubblicano! Ecco Simone, bugiardo e s1lia, e il ladro Balle! E altri, e altri ancora. E chi è la furia che spinge la donna adultera e la torlura ferocemente? Gesi1 riesce appenu a riconoscerla, tant'è stravolta: Loe! ... Sì, Lo.!, la mf'retrice sguaiata e impudica, quella che si diverle mostrando sfacciatamente a lui, Gesì1 1 le sm~ immonde nudi1à per 609

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