Volontà - anno V - n.8 - 1 maggio 1951

ce e sollo la bandiera del « miglio– tamenlo dellt" condizioni di vita im– mediata. Essa fnrà dunque larga– mente appello agli J1'SÌco-sociologi rnodPrni come a un cloroformio del– le ,·olonli, di !!PsLionc dei lavora– tori. Si dar~ un :tSflello di ,progres– l.'0 umano. Gli s1wcialisti delle scien:,,e deUo uomo rice,,ooo così l'invito di ag– glomerarsi rome <<dirrttorh) agli stra– li hurorrali<'i. Con il 1>retesto di al– lt'vi11rP e ,miglioran'. questi specia– li,:;ti divent;rno un osta<·olo al reale miglioramf'nto, alla liberazione delle forze unrnne creath•e, che non pos– sono trovare il loro reale svilupro ,·lu, nellu neguzione delle strutture autorit.arif' NI in ·particolare nella gt>::I ione opt•rnia diretta dagli stessi lavoratori - la UC,!!azione dell'idea stessa di Rurocrazia. Scientifici&mo o eponten.-i@mo? Così J'e,,oluzionc delle scienze mo. •lcrrw dell'uomo ha superato il vec– d,io antagonismo dello scienlificismo e rlrllo spontaneismo. Non ha piì1 senso do,nandarsi: « t necessario re~olarc sriPntilìc:amente l 'evolur.io – tu; rlclla soeictil o bisogna, al con– trario. arcor<lare a <'Ìascuno dei suoi mf'mbri una larga liberlà crealrice?11. .Pf'r<'lii- il flensif'ro moderno giun– ge a c111cstcconclusioni: organizza– re la socielà razionalmc>nte, cioè far– nr qualc•hecosa d'ahro clw nn reci– pit~nl<' di malati mentali. o di no– mini 1>sicologicamenle diminuiti, sofTnenti. inferiorizzati, significa li– berare le forze creatrici, affettive, in– telle11ual i, pral iche, estetiche, so– ciali che costituiscono il fondamento di ogni personalilà. La scit>tw,a c·oncludt" nella liherlit. Questa conclus·ione è capitale. Es– sa dà agli specialisti delle scienz.e u– mane la funzione, non più di peda– goghi autoritari che cercano nel– J'.alleanza con il potere la messa in 1>ratica delle loro idee, ma la fun• zione di associati dei lavoratori nel– la loro lotta per l'auto-determina– zione, l'auto-gestione della produzio– ne e della vita sociale. Essa pone lo scienziato contro i burocrati, contro i 1>oteri. La critic·a fatta da Sorel e da una gran ,,urie del sindacal.ismo rivolu– zionario oade a misura che essa si rivolge u degli intellettuali fedeli al– l'in1elligenza. Gli intel1ethlali non sono p-cr essen:,.a gente che 1pensino in ogni occasione -a impadronirsi del– le fone popolari di liberazione so– ciale per asserv"irlc al proprio domi– nio. M.i per <1uesto, è necessario che gli .intellettuali rimangano fedeli al– la missione clu~ il pensiero assegna loro. lntellelluali " marxi8li ., contro le scienze dell' uomo. Ahbiamo visto che si 1>uò parlare ,li un « neo~riforrnismo » di sapien– li dell'uomo, basato sulla perversio– ne delle loro conoscenze a vantaggio del!' or"fline costituito. Questo è va– lido per i regimi « ricchi » dello srruuamcnto dell'uomo sull'uomo, come nf'gl i S. U. Nei paesi vovcri, lecnicamente più arretrati e dove la industrializ:,.azione assume Fatalmen– te delle fonne di costrizione ,pii, bru– tali e pili rrimilive, questo rifor– mismo non si verifica. Al contrario le scienze delPuomo sonO denuncia– te come reazionarie.

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