Volontà - anno V - n.6-7 - 1 aprile 1951

Ma oggi! dopo Kronstadt e lo schiac– oia1uento di Makno, dopo i proces. 6-i di Mosca e la guerra spagnola, dopo il patto germano-russo e l'as– sassinio di Trots.ky e di tanti altri! oggi che il mondo conosce il ritor• no del.la schiavitì1 in grande scala nt!i campi di concentratuento e nel– lf' miniere della Siberia e dcll' Arti– co e della semischiavitì1 in tutte le fabbriche dell'URSS! È tragico, ma spje'gabile che l'e– <1uivoco persista negli strati piì1 mi– serabili e sCruttati delle masse ope– raie e contadine d'occidente; ma è mostruoso che persone di spirito in– tlubbiamentc generoso (la loro stes– su 1,rcoccupazionc d_isottrarsi all 1 im- 1wro degli in1eressi di classe lo di– mostrn) e per di pii, in condizioni d'essere imparziali e bene informa– li, non vedano, che, se ci sono mol– li anlj-comunisti per cieco spirito conservatore, non rrn le loM idee nè fra i loro interessi si 1rovcrì1 l'an– titesi di quel comunisu10 che s'è in– carnalo nel regime russo e nella re– te internazionale dei P.C. Anzi non ì· dono che proprio in quelle idee e in <1ucgli intnessi non tro,,i domani il P.C. il 1essuto osseo della società totalitaria chi"' si propone costruire. L'assolutismo oomunistu, che ha ucciso il socialismo nell'atto stesso con cui ha soppressa la liherti:1, rap– presenta - insieme al dogmatismo inquisitoriale cattolico e a.I libertici– tla capitalismo dj Stato a cui la cosi– detta libera impresa sostenuta dai ciechi consen•atori di cui sopra sta preparando da per tutto il terreno - la negazione della persona. Contro queste forze antiJibertarie e antisocialiste (pii, scmplicemen- 1e: anliumane) non si può combat- 1ere <"he combattendo nello stesso tempo contro le ultime forme deY capitalismo in processo di traslorma– zione. Bisogna sottrarsi alla menta– lità timorata ed egoista delle classi dirigenti e nello stesso tempo al fo– scino della l)ropagaoda dej grandi (( 1rnrtiti di massa ». Sono sicuri i nostri intellettuali di sinistra di nou Care qualcosa di simile a quel che faceva secondo L. Russo il Carduc– ci, jl quale prendeva 1>ermanifesta– zioni ribelli del suo s1,irito indipcu~ dente quelle n:dute c quei pensieri che provenivano in reahà dalla pi,, retriva mentalità cattolica assorbila attraverso l'.inscgnamcnto dei padri Scolopi? Sono proprio sicuri che <111el.le lo– ro" si1111)atiecou risen•e n per il P. C., quel loro trovar naturale cl1c ogni movimento <l'umana solidarietà con gli umili e con gli oppressi (e per– fino - incrcdibj)e a dirsi - urrn crociuna rivendicazione clcll'autono– mia dell'individuo) possano essl'r confusi <'On lo spirito comunis1,1, quel loro non vedere, in realtà, al– tra ahcrna1jn1 alJ'ingiustizi:1 domi– nanle, che la << giustizia sociale » rii Mosca, non siano in fondo maoift>-– stazioni di <111ella « paura della li– berti, di tutli » che è stata caralle– risliea tradizionale e radicata di tnl• . la la borghesia reazionaria e di grau parte delJa C\ liberale )>, durante un periodo assai lungo, durato fino ,d– ia loro adolescenza, e che ora i,,o- 1>ravvive sotto altre forme e difTu,-,1 anche in nitri ambien1i? In altro luogo 1 ) trovo un comnH'll· 10 benevolo, - in polemica con Ala- 1) In i,L~: CA1tn: l'Altl.ANTh1. rh•istina c1·i11• formazione leucraria e ar1i&1icadeUa C:1lla ctlitrirc V:1llet'f'hi {30 jfiugno 1950\. ·32l

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