Volontà - anno V - n.6-7 - 1 aprile 1951
-esentati o se si voleva appellare con– tro l'esenzione condizionale, era quelJo di sottoporsi a visita medica. Se si arrivava a questa, la persona in questione era trattata come lo (u. rono gli obbiettori di coscienza del– la prima guerra mondiale - cioè co– me un soldato renitente (per quan– to non con la stessa durezza: per esempio non fu comminata nessuna condann:.t a morte). Ma se infine quell'obbiettore veniva scartalo alla visita medica, egli veniva trattato come un « renitente civile>): cioè (ed è questo j) gran 1nmto che ha alleggerito il peso dell'obbiezione di coscienza) egli doveva farsi un pe– rio1lo di prigione, ]2 mesi nella maggior parte dei casi, e poi era la– ~iato jn piena libertà. C'era un'alternativa: quella di ar– restarlo di nuovo e condannarlo ad altri dodici mesi per rifiuto d.i Cur– si dinuovo visitare dal medico. Fu fatto così per taluni casi, ma pochi, agli inizi: poi si determinarono pro– teste assai vivaci contro il ritorno alla vecchia storia del 1914, il gatto e. il topo, e ad ascoltare tali pro– tes1e v'era al governo una diversa coalizione, che dove,,a tener d'oc– chio stavolta non solo le obbiezjoni cristfonc ma anche quelle socialiste. (Fra parentesi, diversi membri del govemo laburista della Il Guerra Mondiale erano stati obbiettori di coscienza nella guerra precedente. Ma naturalmente furono i più osti- 1; agi; O. d; C.). Mj immagino che in Italia, in Francia cd in altri paesi un tale procedimento sarebbe assai gradito non solamen1e al mo,•imenlo anar• chico ma anche all'uomo della stra– da. Un anno cli prigione, invece di cinque o sei nell"esercito! Ma biso- 312 gnu chiedersi, d"allra parte: si po– trebbe ciò chiamare veramente com– battere contro la guerra? La lotta contro la guerra era ben altro: era la nostrn decisione a resistere alle limitazioni di libertà, era .il nostro aiuto ai rivoluzionari di fuori, era il mantenimento della nostra resi– stenza induslr)alc, e cosi via. Parec– chi di noi, av,,ertcndo che l'obbie– zione cli coscienza non signific·ava bat1ersi, cercarono <li oltrepassarla ed incorsèro in pii1 grandi contrn~1i. passando la visita medica e ,,enendo trattali come soldati renitenti pini– tosto chl' t·ome renitenti civili - percl1è quest'ultima condizione iòi– gnifìcavu 12 mesi di prjgione, l' fi. niti quelli nulla piìi, oppure addi– rilluru nulla di nulla. Quando leggo le dichiarazioni di rispettabili uomini di legge stranie– ri eh«~pro1Jagandano l'obbiezione ili coscienza secondo il mode1lo inglese, debbo sorridere, ,,erchè è chiaro ab– bastanza che nei loro paesi parec– chi metterebbero a profitto questo meccanismo. Si dichiarerebbero mol– lo facilmente <1ualcosa di simile ai ccPlymouth Brethren )) o ai << QuaC'– cheri >►, allo scopo di aggirare I,· (a. 1icl1e e i rischi della guerra: men– Ire invece in Inghilterra ben pochi, 1>0chissimi. si son sen•iti dei tribu– nali per una finzione. La grande maggioranza di coloro che qui hanno affrontato quei tri– bunali erano genuini obbiettori di coscienza. M11il loro numero dhren• I.a costantemente minore di anno jn anno. Tutto sommato, l' obbieziour lii coscienza è stato un buon affare per il governo, che ha migliorata l"ef• fieienza delle Forze Armate toglit"n– done una quantità di « disturbato-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy